PAOLO CITTADINI
Cronaca

Meningite, morta bimba di 5 anni: c'è un indagato. La verità dall'autopsia

Per la morte della bimba di 5 anni la Procura sequestra la cartella clinica e indaga il medico che l’ha dimessa dopo il primo accesso al pronto soccorso

Spedali Civili di Brescia (foto Alive)

Brescia, 14 gennaio 2017 - C’è un indagato per la morte della bambina di 5 anni stroncata nel pomeriggio di mercoledì al Civile di Brescia da meningite da pneumococco. Si tratta di un medico del Pronto soccorso pediatrico del nosocomio cittadino: è il professionista che intorno alle 23 del 7 gennaio ha deciso di dimettere la bimba che i genitori, originari del Pakistan ma da anni residenti a Inzino in Valtrompia, avevano portato in ospedale un paio di ore prima spaventati per lo stato di salute della figlia. Omicidio colposo è l’ipotesi di reato per il quale il sostituto procuratore Carlo Pappalardo ha aperto d’ufficio un fascicolo.

Il magistrato, che nel frattempo ha sequestrato la cartella clinica relativa alla bimba, ha inoltre disposto l’autopsia sul corpo della piccola nata a Gardone Valtrompia il 16 dicembre del 2011. Martedì verrà affidato l’incarico per l’esame autoptico a un medico di Verona e subito dopo potrebbero già iniziare le operazioni utili a fare ulteriore chiarezza sulla vicenda. Di certo c’è che la bimba dopo essere stata dimessa nella tarda serata del 7 gennaio è stata riportata in ospedale intorno alle 8 del mattino successivo. Le sue condizioni di salute non erano affatto migliorate. La febbre non voleva abbassarsi, la dissenteria non si fermava e così i genitori preoccupatissimi avevano deciso di rivolgersi ancora ai medici del Civile.

Solo a quel punto è scattato il ricovero con la bimba che è stata trasferita nel reparto di Rianimazione pediatrica dove la piccola ha lottato fino alle 17.43 di mercoledì quando il suo cuore ha smesso di battere. La forma di meningite che ha stroncato la bimba di origine pachistana appartiene a un ceppo non contagioso e per questo non è stata disposta alcuna profilassi nei confronti di quanti hanno avuto contatti con la piccola che frequentava la scuola materna di Inzino.

Nonostante le rassicurazioni, cresce la preoccupazione nella popolazione lombarda. In due giorni sono più di 7mila le persone che hanno prenotato la vaccinazione contro la meningite effettuando il vaccino in co-pagamento, cioè con la Regione che si fa carico di una parte dei costi. La Asst del Garda in due giorni ha ricevuto 1.589 richieste da parte di persone che non rientrano nelle categorie per cui il vaccino contro il Meningococco (B-C-ACWY) non è gratuito. Altre 786 prenotazioni sono arrivate Azienda Socio Sanitaria Territoriale del Civile di Brescia, dalla Franciacorta sono arrivate 585 prenotazioni mentre 93 sono quelle raccolte dalla Asst della Valle Camonica.