Con l'ultimo incidente di ieri sera alle 20.30 a Brescia, Mario Balotelli torna a far parlare di sè e della sua vita privata, da sempre preponderante rispetto a una carriera sportiva mai davvero decollata, oscurata dalle peripezie fuori dal campo e da una personalità particolarmente accesa. Giovedì 23 novembre infatti l'auto del 32enne di Brescia è finita fuori strada e nell'impatto violento sarebbero scoppiati tutti gli airbag e la macchina risulta completamente distrutta: il calciatore della squadra turca dell’Adana Demirspor, attualmente bloccato da un infortunio, è rimasto illeso.
Prima è stato sottoposto al pre-test per valutare l’eventualità di un’assunzione di alcol oltre i limiti consentiti che, risultato positivo, precede il test vero e proprio con l'etilometro. A quest'ultimo però Balotelli si sarebbe rifiutato: e da qui è scattato il ritiro della patente. Nulla di nuovo però l'ex calciatore di Milan e Inter che negli anni ha collezionato tantissimi episodi controversi, di eccessi e di maleducazione che ne hanno condizionato anche la resa sul campo da calcio.
Gli incidenti
Come altri calciatori soprattutto degli ultimi anni, anche Mario Balotelli ha sempre esibito supercar veloci e lussuose, con la differenza che parecchie di queste sono andate distrutte: nell'agosto 2010, appena trasferitosi dall'Inter al Manchester City, Mario Balotelli, al volante della sua Audi R8, fu protagonista involontario di un frontale contro una Bmw. Nel 2013 di nuovo: ancora un’Audi R8 e ancora lui alla guida. A Brescia tamponò un'auto che aveva frenato bruscamente a un semaforo. Il botto si era comunque risolto senza conseguenze e con l'avvio della pratica per la constatazione amichevole.
Ma nel 2019 Mario finisce nella bufera per una notizia che arriva dalla Svizzera. Infatti, attraverso il Foglio ufficiale della polizia del Ticino, trapela che su Balotelli pende un divieto di condurre veicoli a motore per la durata di tre mesi. Ovvero, gli viene ritirata la patente ma il divieto vale soltanto in territorio elvetico. Nel 2020, nella notte di San Silvestro, Balotelli visse ancora attimi di paura in un incidente con la sua Fiat 500 Abarth, che finì contro un marciapiede a Brescia. Alla guida non c'era Mario, ma un amico: nessuno riportò contusioni ma l'auto riportò la rottura ai semiassi delle ruote anteriori.
Le balotellate in campo
È stato il campo che lo consacrò nel 2012, a soli 22 anni, come uno dei giovani più promettenti in circolazione, oltre essere inserito nella classifica del Pallone d'Oro. Ma nonostante l'idea di talento che trapelò dalle prime esperienze sportive, la sua stella è rimasta inesplosa, la bravura latente è stata soppiantata dai comportamenti accesi e impulsivi che hanno contraddistinto le stagioni nei club. Nel 2010, in occasione del 3-1 dell'Inter al Barcellona in semifinale di andata di Champions Leaugue, SuperMario entra in campo con l'atteggiamento sbagliato, o meglio, svogliato, che viene contestato da San Siro tanto che a fine partita lui si toglie la maglia e la scaraventa a terra. Il rapporto con i tifosi nerazzuri, di odi et amo, si conclude con l'intervista che Balotelli rilascia a Striscia la Notizia dove sottolinea che la sua squadra del cuore è quella dei “cugini”, il Milan. Poi le innumerevoli risse in campo: nel 2012, a dicembre, mentre veste la maglia del Manchester City, si rende protagonista in allenamento di una rissa con Micah Richards. Poi sarà il turno di Jerome Boateng mentre nell'intervallo di una gara poi persa col Sunderland avrebbe sfiorato la rissa con Kolarov e Yaya Touré (ma l'ivoriano smentì).
Nel 2013 arriva addirittura alle mani con Roberto Mancini, coach dei Citizens. Durante l'allenamento un fotografo del Daily Mail scatta delle immagini inequivocabili: Balotelli risponde male al tecnico dei Citizens e gli tira uno spintone. Poi l'allenatore lo perdona. Il 21 dicembre 2016, in forza al Nizza, nella sfida esterna di campionato ancora contro il Bordeaux, si rende protagonista per via di un’espulsione nei minuti finali, per reazione eccessiva a un contatto con il giocatore avversario Igor Lewczuk. Nel 2019, tornato in patria, durante Verona-Brescia, il calciatore è contestato da alcuni tifosi gialloblù che lo offendono per le origini ghanesi. Ma lui sbotta, ferma il gioco, prende il pallone con le mani e lo scaraventa contro il settore incriminato.
Le bravate fuori dal campo
Vizi, alcol, fumo, addirittura per qualcuno anche rapporti con la mafia: anche, e soprattutto, senza il pallone tra i piedi, Balotelli fa parlare di sè. Una delle prime notizie risale al 2010 quando insieme a degli amici, attraversò a tutta velocità piazza della Repubblica a Milano sparando in giro con una pistola giocattolo.
Nel 2011 si trova a Scampia con due camorristi, salvo difendersi: "Non sapevo chi fossero". Nel 2013 i suoi dirigenti lo richiamano per aver lanciato delle freccette dalla finestra ai ragazzi delle giovanili del Manchester.
Poi come dimenticare quella volta in cui i pompieri arrivano nella casa dell'attaccante, in Inghilterra, per colpa di un piccolo incendio scoppiato nel bagno. La causa? Una quantità non irrilevante di fuochi d’artificio. A giugno del 2016, Balotelli si rende protagonista con il fratello di una rissa in discoteca: a un 33enne che prende parte alla zuffa, vengono amputate (non si sa come) tre dita. E ancora: nel 2019, in un bar di Napoli propone uno scambio a un amico: "Ti do 2mila euro se ti lanci in mare con il motorino". L’amico si tuffa e lui riprende con il telefono, con tanto di risate. Peccato che l'intera situazione è un reato, e infatti viene denunciato per istigazione a delinquere e gioco d'azzardo. Anche nel corso di quest'anno il calciatore ha contribuito a riempire le pagine dei giornali arrivando alle mani con Barthelemy Constantin, direttore sportivo del Sion e figlio del presidente del club: durante una festa in maschera, uno dei presenti ha riconosciuto Balotelli e ha cercato di fotografarlo, scatenando la sua reazione contro l'ospite e Constantin stesso, colpendolo accidentalmente e procurandogli un occhio nero. Inoltre, ancora al Sion, a settembre è stato visto barcollare per Losanna dopo una notte di baldoria, a novembre si è sfogato contro la Swiss Football League paragonandola alla mafia e ha mostrato il dito medio ai tifosi del Basilea. Anche con le parole utilizzate Mario non è mai stato “Super” come detto: nell’ottobre 2020 il calciatore fu ospite del Grande Fratello VIP e, incalzato dal presentatore che gli disse che Dayane Mello, sua ex fiamma, l'avrebbe voluto “dentro” la casa, lui commentò: “Dayane mi vuole dentro e poi mi dice ‘basta che mi fai male'”. Una frase e dei fatti che parlano da sè, anzi che parlano del solito "Super"Mario.