
L’urlo del Garda: basta allarmi il turismo soffre
DESENZANO (Brescia)
La siccità per gli albergatori del Garda diventa, anche, un problema turistico. Gli operatori delle tre regioni in cui amministrativamente ricadono le rive e le acque del lago lamentano la comunicazione fatta negli scorsi mesi e temono che i loro ospiti cancellino le prenotazioni. Le Associazioni Federalberghi Brescia, Federalberghi Garda Veneto e Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento (Asat) chiedono "chiarezza nella comunicazione della situazione idrica sul lago di Garda per evitare fake news, inutili allarmismi e soprattutto un notevole danno di immagine per tutta la destinazione".
Secondo gli operatori turistici "il problema esiste, ma la sua narrazione va cambiata e ridimensionata"". I problemi, in realtà, sono quelli vissuti dagli agricoltori. Turisti e residenti potranno tranquillamente fare il bagno nel più grande lago d’Italia, profondo nel suo punto massimo 346 metri e in media 141, lungo oltre 50 chilometri e largo fino a 16. "Il lago di Garda è un territorio prezioso che si trova suddiviso fra tre provincie, ma nella percezione del turista è un’unica realtà – dice Alessandro Fantini (nella foto), presidente di Federalberghi Brescia –. Per questo motivo le tre Federalberghi hanno deciso di condividere strategie comuni con la finalità di rendere il soggiorno dei nostri ospiti indimenticabile. Perché succeda questo è necessario che tutto il territorio sia accogliente, dagli eventi alla viabilità, dalla salubrità delle acque alla gestione della depurazione".
Milla Prandelli