FEDERICA PACELLA
Cronaca

Longobardi, “storica” mission

I sette siti italiani, con Brescia in testa, uniti in rete con l’obiettivo di promuovere turismo e cultura

di Federica Pacella

Uniti nel nome dei Longobardi: il futuro del sito Unesco (anche) di Brescia passa dalla capacità di fare rete. A dieci anni dall’istituzione del sito dei Longobardi, anniversario che si celebrerà il 25 giugno prossimo, il grande salto di qualità nella promozione del complesso di San Salvatore-Santa Giulia e dell’area archeologica del Capitolium passerà dalla capacità di promuovere i sette siti longobardi distribuiti da Nord a Sud dell’Italia in otto Comuni come un’unica realtà. "Fino ad ora non ci siamo presentati come meta turistica unica – ha spiegato Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura di Brescia, nonché presidente del Comitato per il Decennale –. Questa sarà la scommessa dei prossimi anni, che ci consentirà non solo di promuovere i singoli siti, ma l’intero territorio nazionale".

Alcune proposte sono già emerse dai quattro giorni di hackathon che hanno dato vita al nuovo piano di gestione del sito Unesco in chiave 2.0. "Sono emerse proposte concrete, come l’organizzazione di cammini con la mobilità dolce, come quello di Santa Giulia già sperimentato da Livorno a Brescia sulla scia della traslazione longobarda delle reliquie – spiega Armando Pederzoli, coordinatore del tavolo della comunicazione cultura del Comune e membro della commissione tecnica per la comunicazione dell’Associazione Italia Langobardorum -, corsi di cucina longobarda in base alla ricca documentazione già disponibile, ma anche un calendario di eventi legati alla cultura longobarda".

Un’ulteriore chiave di lettura dei siti archeologici sarà poi l’arte contemporanea. "È stato già coniato il neologismo LongobArt Forum – aggiunge Pederzoli – dove l’accento è proprio sulla possibilità di ricontestualizzare questi siti attraverso l’arte contemporanea, partendo da aspetti tipici della cultura longobarda quale la lavorazione dei metalli". Nel nuovo piano di gestione emerso dall’hackathon (500 i partecipanti) sarà confermato il rapporto con le scuole e sarà rafforzata la ricerca, anche mettendo a sistema conoscenze e lavori tra i sette siti. Si lavorerà anche sulla comunicazione, on e off line.

"Saranno individuate storie e testimonianze – aggiunge Francesca Morandini, conservatrice delle collezioni e delle aree archeologiche di Fondazione Brescia Musei – per rendere riconoscibile l’identità di questo popolo, percreare una rete maggiore anche con lo storytelling". In cantiere la realizzazione di festival fra i sette siti. Primo passo in ordine di tempo, tuttavia, sarà soprattutto il rifacimento del sito e la realizzazione di un videogioco in vista del decennale del 2021.