
Fulmini sui monti del lago d'Iseo
Sulzano (Brescia) - Tempo di leggende sul lago d’Iseo, dove questa notte molti sono stati coloro che hanno cercato di sapere il loro futuro riempiendo una bottiglia di acqua e mettendoci il bianco di un uovo nella speranza di veder formarsi una figura evocativa. Non solo. Oggi, nel giorno di San Pietro e Paolo, che in zona sono particolarmente venerati e a cui sono dedicate svariate chiese tra cui la parrocchia di Pilzone di iseo e l’eremo di San Pietro a Pregasso di Marone, nessuno o quasi, osa fare il bagno.
Il motivo è legato alla leggenda della mamma di San Pietro, che narra che nel giorno in cui si onorano i due santi richieda un’anima. Il lago d’iseo, secondo quanto si raccontano gli anziani la sera nei bar del posto, sarebbe la porta dell’inferno, dove da sempre è confinata la mamma di San Pietro, che nella vita non fu certo buona come il figlio. Questi ottenne per lei la possibilità di salire in Paradiso per potergli stare accanto. Così le lancio una corda che dal cielo scendeva nelle profondità del Sebino, proprio all’ingresso dell’Inferno. La donna, anziché affrettarsi e arrampicarsi nel modo più veloce possibile, perse tempo a prendere a calci le anime degli altri dannati che cercavano una via di salvezza. Facendo questo ricadde nella bocca degli inferi, che si chiuse per sempre, tranne il 29 giugno quando l’anima della donna vaga sul fondo del lago furente chiamando a sé qualche bagnante e spesso scatenando terribili temporali. Con ogni probabilità la leggenda è nata per spiegare che a fine giugno sul lago d’Iseo spesso si scatenano i numi e si verificano intense piovute, spesso accompagnate da tuoni, fulmini e pericolose onde