Le aziende assumono. Ma mancano i lavoratori

In sette province della regione la carenza di personale supera il 50%

Le aziende assumono. Ma mancano i lavoratori
Le aziende assumono. Ma mancano i lavoratori

Aziende pronte ad assumere, ma mancano i lavoratori, con punte sopra il 50% in ben 7 province lombarde. A certificare la carenza di personale, lamentata praticamente ormai in tutti i settori, è il nuovo Bollettino del Sistema informativo Excelsior (settembre-novembre), realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal. Per quanto riguarda la Lombardia, il sistema delle Camere di Commercio presieduto da Gian Domenico Auricchio rileva che le imprese hanno previsto 121.640 entrate, di cui la maggior parte per impiegati (24.530) e professioni tecniche (22.420).

Le aree in cui si rileva la maggiore richiesta sono quella della produzione di beni ed erogazione di servizi (48%, a fare da traino è la manifattura), seguita da commerciale e vendita (16%), e tecniche e progettazione (13%) quasi alla pari con la logistica (12%). Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione sono i più richiesti, seguiti da personale non qualificato nei servizi di pulizia. Ma la domanda di lavoro si scontra, ancora una volta, con la difficoltà di trovare lavoratori: la stima è che il 46,5% delle nuove entrate non è coperto (48% a livello nazionale), per lo più per mancanza di candidati (31,7%) e solo in via residuale per preparazione inadeguata (10,8%). Tra i profili più difficili da trovare ci sono le figure con qualifica di formazione o diploma professionale: indirizzo edile (65,4%), elettrico (68,9%), riparazione dei veicoli a motore (75,7%), ristorazione (58%). Mancano anche persone con istruzione di scuola superiore in elettronica ed elettrotecnica (il 67% non viene coperto) e con indirizzo meccanica, meccatronica ed energia (68,7%). Tra i laureati, i meno reperibili sono quelli con qualifiche in scienze motorie (90,7%), indirizzo sanitario e paramedico (75,8%), e chimico-farmaceutico (61,1%). Tra le province lombarde, Brescia spicca per con una percentuale di difficoltà di reperimento di ben il 56,2%, di cui il 40,6% per mancanza di candidati. Sopra la media regionale anche Bergamo (50,9%), Sondrio (50%), Lecco (51,8%), mentre Como si ‘ferma’ al 45,1%, tra le percentuali più basse oltre a Milano (40%). Le ragioni sono varie: incide il calo demografico, la ricerca dei redditi più elevati, ma pesa anche il caro-vita e la difficoltà a trovare un’abitazione, che hanno ridotto di molto la mobilità tra le regioni, soprattutto dal Sud al Nord. F.P.