ANTONELLA COPPARI
Cronaca

L’abbraccio a Berlusconi Pellegrinaggio ad Arcore: il saluto di Meloni e Salvini, le lacrime del popolo di Silvio

Nessuno lo vede per l’ultima volta: la bara è già chiusa. Omaggi, fiori e slogan fuori da villa San Martino. La lista della cerimonia familiare è un album dell’era del Cavaliere: gli amici storici e i nuovi alleati.

di Antonella Coppari

"Negli ultimi giorni soffriva moltissimo, ma nessuno si aspettava che tutto precipitasse così in fretta", confida commosso Gianni Letta, amico di tutta una vita e gran ciambellano azzurro, al delfino designato Antonio Tajani, rientrato in fretta e furia dagli Stati Uniti per dare l’ultimo saluto al Cavaliere. Nelle ore del dolore di politici ad Arcore se ne vedono pochi: una scelta della famiglia Berlusconi, che voleva – per quanto possibile – una giornata privata. Tra i ’pochi’ ci sono gli alleati di Berlusconi: Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Ignazio La Russa. Arrivano alle otto di sera a Villa San Martino, salutano il feretro ma senza poter vedere per l’ultima volta Silvio.

Sì, perché la bara, circondata di rose bianche, è chiusa. Marta Fascina, vedova sia pure non formalmente, non la lascia un momento, con mamma Angela e papà Orazio vicini a lei. Visibilmente scossa, il volto solcato di lacrime, indossa un abito nero. Si sa che proprio la sua partecipazione, evidentemente sincera, alla malattia del Cavaliere ("l’angelo che veglia su di me", l’aveva definita lui) le è valsa la fiducia e l’amicizia della vera erede del patriarca, Marina. Con lei ci sono Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi: tutti lì, a vegliare sul papà, assieme allo zio Paolo. A far da triste colonna sonora il video con la loro firma in calce mandato in onda da Mediaset: "Dolcissimo papà, grazie per la vita, grazie per l’amore, vivrai per sempre dentro di noi". La morte non fa sconti a nessuno: terribile per loro come per ognuno di noi coniugare i ricordi del passato con un futuro in cui non c’è posto per chi pure hai amato tanto. Raccolgono tutti insieme l’abbraccio della premier che ha un sapore straziante e incoraggiante allo stesso tempo. Accanto a Giorgia ecco Tajani, il capo dei deputati azzurri Paolo Barelli, il collaboratore di lunga data nonché vice ministro Valentino Valentini e Stefania Craxi, la figlia di Bettino, l’amico sempre rimpianto: "Un pezzo della mia vita che se ne va".

La camera ardente non è allestita nel famoso Mausoleo, lì nell’immenso parco, bensì nella cappella privata situata nel cuore della villa, dove nel 2008 Silvio fece celebrare il funerale dell’adorata mamma Rosa. Piccolina, soffitto in legno a cassettoni, sull’altare una pala dedicata a San Martino: con portone che dà su un portico inondato di mazzi di fiori. La lista degli ammessi alla cerimonia familiare – rigorosamente selezionata dai vertici di Mediaset – è quasi un album che riassume i momenti salienti della vita di Berlusconi.

Ci sono gli amici di sempre, da Fedele Confalonieri a Marcello Dell’Utri passando ovviamente per Gianni Letta. C’è l’attuale presidente dei senatori azzurri, Licia Ronzulli: "Voleva essere immortale. Lo è e lo sarà". Ci sono i simboli del ’Grande Milan’, la squadra che con Silvio vinse tutto. C’è Daniele Massaro. C’è Billy Costacurta. E soprattutto, c’è Il ’capitano’ per antonomasia, Franco Baresi, affranto: "Mi sento più solo. Per me era come un padre, un presidente unico e affettuoso per tutti. Ha realizzato i miei sogni". Già, come cantano i tifosi rossoneri fuori dalla villa, "un presidente, c’è un solo presidente". A loro si accodano il comico Massimo Boldi e l’ex senatore azzurro Antonio Razzi: "Sapevamo che non saremmo potuti entrare in casa, non siamo intimi – spiega – ma volevamo esserci".

La morte di una figura come quella di Silvio Berlusconi non poteva in nessuno caso essere un evento del tutto privato. La famiglia però ha fatto il possibile per non renderlo pubblico, tanto che neppure la presidente del Consiglio è stata seguita dalle telecamere. Il giorno della partecipazione di massa e del dolore collettivo sarà oggi.