MILLA PRANDELLI
Cronaca

Si tuffò nel fiume Oglio per sfuggire all’agguato: quattro gli arresti per l’omicidio del 32enne morto annegato

Svolta nelle indagini per la tragedia del 12 aprile: la vittima, Soiyt Abdelilah, aveva una ferita al collo. L’aggressione per una faida dovuta al controllo dello spaccio di droga

Il ritrovamento del corpo del ragazzo nel fiume Oglio

Il ritrovamento del corpo del ragazzo nel fiume Oglio

Pontoglio, 23 maggio 2025 – Si era gettato nelle fredde acque del fiume Oglio, in quei giorni alto a causa delle piogge, in un punto dove ci sono correnti impetuose e mulinelli, annegando nel tentativo di sottrarsi a una imboscata. Ora il suo presunto assassino è stato arrestato e con lui fermati altri 3 uomini: a carico del marocchino e degli altri già identificati gli inquirenti ipotizzano i reati di omicidio, tentato omicidio aggravato e detenzione illegale di armi

Un cadavere ripescato dal fiume: "Si è buttato per riuscire a salvarsi"
Una fase del sopralluogo dei carabinieri nel luogo dove il 32enne è stato trovato senza vita

Il fatto era accaduto lo scorso 12 aprile a Pontoglio nella zona di campagna in cui il fiume corre parallelo alla Roggia Castellana. La vittima si chiamava Soiyt Abdelilah e aveva 32 anni. Non risultava avere fissa dimora.

L’esame autoptico ha evidenziato che aveva una ferita al collo. Questo lascia pensare che durante l’agguato, indirizzato a lui e a un parente, siano state usate pure ami da fuoco.

Approfondisci:

Uomo in fuga trovato morto: “Si è tuffato nell’Oglio per scappare ed è annegato”

Uomo in fuga trovato morto: “Si è tuffato nell’Oglio per scappare ed è annegato”

In carcere

In carcere sono finiti in carcere Oussama El Messky, 24 anni, il capo della banda che ha pure esploso colpi di fucile in acqua mentre la vittima tentava di scappare nel fiume, Hamza Aarafa, 41 anni, Mounir Karfad, 29 anni e Azzedine Tanani di 25 anni. "L'intento di El Messkye dei complici era quello di uccidere i rivali" scrive il gip nell'ordinanza di custodia cautelare. Il movente è legato alla gestione dello spaccio di droga. "Risulta appurato che durante l'aggressione la vittima sia stato colpita alla nuca da un oggetto non meglio individuato, prima o dopo essere entrato in acqua" e quindi "se gli indagati non avessero teso l'agguato con quelle modalità, la morte di Soiyt non sarebbe certamente avvenuta".

Le indagini

I militari hanno dato esecuzione ad una serie di perquisizioni tra le province di Bergamo, Brescia e Caltanissetta. Secondo la ricostruzione Soiyt Abdelilah e un altro connazionale suo parente, sarebbero stati stato accerchiati e aggrediti.

Nel tentativo disperato di salvarsi, Soiyt Abdelilah si è lanciato nell’Oglio, da cui è stato recuperato senza vita dai vigili del fuoco il giorno successivo. 

Il testimone

A fare da testimone è stato un pescatore dilettante, che ha visto il giovane buttarsi in acqua. Il movente dell’azione perpetrata dal gruppo omicida sarebbe da ricondurre ad una faida per il controllo del traffico di sostanze stupefacenti nella zona di confine tra Brescia e Bergamo.