La sociologa della famiglia: "Non è questione di soldi. Scelte culturali decisive"

Bosoni (Cattolica): le convivenze hanno smesso di essere prove

La sociologa della famiglia: "Non è questione di soldi. Scelte culturali decisive"

La sociologa della famiglia: "Non è questione di soldi. Scelte culturali decisive"

"La ripresa dell’ultimo anno si colloca all’interno di un decennio caratterizzato dal calo dei matrimoni e dall’avanzamento dell’età media della scelta di formalizzare il rapporto di coppia". Maria Letizia Bosoni (nella foto) è ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Cattolica di Milano dove insegna Sociologia della famiglia e dell’infanzia.

Tutta colpa della crisi?

"I fattori economici e strutturali legati al contesto in cui viviamo incidono, ma non sono una causa diretta di questo scenario. Le scelte dipendono anche da elementi culturali".

La convivenza sottrae numeri ai matrimoni?

"Rispetto a qualche anno fa non è più solo un test scelto dai giovani per arrivare alle nozze. Molti conviventi decidono di sposarsi solo con l’arrivo dei figli"

Il risultato è una crisi dei matrimoni?

"Negli ultimi dieci anni, a parte qualche oscillazione positiva, abbiamo assistito a una diminuzione e a un differimento del momento in cui si compie questa scelta: se ci si sposa lo si fa più in là con l’età".

Cosa determina questo trend?

"Viviamo il desiderio di privatizzare le relazioni, con legami meno forti. Mentre il posticipo del matrimonio rientra in un comportamento generale che rimanda le scelte importanti, come quella di avere dei figli: sono decisioni più ponderate".

Eppure il peso delle seconde nozze è importante.

"È legato ai divorzi. In questo caso prevale la volontà di dare visibilità al legame".

L’aumento progressivo dei matrimoni con un coniuge straniero cosa comporta?

"In sociologia si definisce “un fattore di rischio“. Non è di per sé destabilizzante, ma la coppia in questo caso è chiamata a una sfida in più, integrare nella propria vita valori che originariamente erano distanti per questioni culturali".

La legge del 2016 sui registri delle unioni civili sta avendo risultati visto il dato record di convivenze formalizzate?

"La Lombardia è in testa perché nelle città queste coppie si sentono più accolte e vogliono dare visibilità alla loro relazione. Dopo una crescita nei primi anni dopo la legge i numeri si sono stabilizzati".

L.B.