La frana di Varenna Sos dalla montagna: ancora si muove il versante sul lago

Collegamenti ferroviari con Milano e la Valtellina difficili. Provinciale chiusa

di Daniele De Salvo

Ha lasciato a piedi migliaia di pendolari la frana che venerdì mattina ha travolto la Sp 72 e la ferrovia Lecco – Sondrio. Quotidianamente i passeggeri di tutta la linea regionale Tirano – Sondrio – Lecco – Milano sono quasi 20mila, metà dei quali della Valtellina, dell’Alto Lario e lecchesi. Sono sia studenti, sia lavoratori. E poi ci sono i turisti. Garantire mezzi di trasporto alternativi per tutti non è semplice. "Si stima che ogni tratta sia utilizzata da almeno 400 viaggiatori – spiega Mattia Micheli, vicepresidente della Provincia di Lecco -. Per un servizio con bus navetta alternativi ai treni occorrono almeno 24 pullman e molti più autisti che si diano il cambio". Sono tanti, tantissimi, forse neppure sono disponibili in pronta consegna in tutta la Lombardia e infatti al momento ne sono stati reperiti la metà. Nel frattempo è confermato per oggi il piano straordinario di circolazione con treni e con bus: la circolazione resta interrotta fra le stazioni di Lierna a Bellano e i regionali effettuano tutte le fermate dei locali. "Quanti sono diretti da Milano verso l’Alto Lago e la Valtellina devono scendere a Lecco dove sono attivati due collegamenti sostitutivi su bus, uno per Colico, l’altro per Bellano e Varenna – avvisano da Trenord -. I clienti che arrivano da nord diretti a Lecco o a Milano devono invece scendere a Colico per proseguire in bus".

Occorre mettere in conto lunghe attese. "Si invitano i clienti a mettersi in viaggio solo in caso di effettiva necessità", è quindi l’appello a tutti da Trenord. "Stiamo valutando pure il potenziamento dei collegamenti via lago, con corse e attracchi nei paesi rivieraschi da Lecco a Colico", prosegue il vicepresidente provinciale. Se ne sta occupando il consigliere provinciale delegato al trasporto pubblico Stefano Simonetti, che sta trattando con i vertici della Navigazione del Lago di Como. Proprio come per i bus, ci vogliono tuttavia battelli e traghetti adatti, chi li guida e pontilisti per le operazioni di imbarco e sbarco. Il timore è che la situazione si protrarrà a lungo, perché la frana si muove ancora e non è nemmeno possibile al momento valutare i danni e neppure le tempistiche di intervento per ripristinare il collegamento ferroviario.