PAOLO CITTADINI
Cronaca

Bambina scomparsa, qualcuno ha fatto del male a Iushra

Aperto in Procura un fascicolo a carico di ignoti per lesioni colpose

Il padre di Iuschra

Brescia, 29 agosto 2018 - Lesioni colpose. Questa l’ipotesi di reato della Procura di Brescia per la scomparsa di Iuschra Zannatul Gazi, la bambina bengalese di 11 anni affetta da autismo svanita nel nulla la mattina del 19 luglio mentre con altri ragazzi disabili seguiti dalla Fobap (Fondazione bresciana assistenza psicodisabili) si trovava in gita sull’altipiano di Cariadeghe, a Serle in Valle Sabbia.

Al momento i due sostituti procuratori titolari dell’indagine, i pm Donato Greco e Antonio Bassolino, non hanno iscritto nessuno nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato contestata contro ignoti potrebbe però diventare di omicidio qualora venisse recuperato il corpo senza vita della ragazzina. «Si indaga a 360 gradi – spiegano gli inquirenti –. Stiamo seguendo diverse piste e non solo quella della caduta accidentale della bambina in uno degli anfratti presenti nel terreno dell’altipiano». Di Iuschra si sono completamente perse le tracce. I cani molecolari non hanno fiutato nulla e buona parte delle grotte sotterranee sono state bonificate quando, nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa della dodicenne, quasi 1.500 persone si sono alternate nelle battute di ricerca che non hanno però dato alcun esito. Nessun risultato è arrivato nemmeno quando nei giorni scorsi , dopo che la Prefettura ha sospeso l’attività di ricerca e smantellato il campo base allestito all’osteria Ruchì a Serle da cui i volontari e gli uomini della Protezione Civile si sono mossi per perlustrare i boschi dell’altipiano, i fari sono stati puntati sul versante della montagna che scende verso Nave.

Se inizialmente l’ipotesi che la piccola Iuschra fosse finita nelle mani di qualche malintenzionato o che qualcuno potesse averle fatto del male (volontariamente o involontariamente) era stata scartata, ora gli inquirenti non vogliono escludere nemmeno quella pista. «Lavoriamo su tutti i fronti», tagliano corto gli investigatori. Il padre della bimba, Md Liton Gazi, è convinto che la figlia sia stata rapita. «Non è caduta in una grotta, qualcuno me l’ha portata via», ha più volte sostenuto da quel maledetto 19 luglio. Nei giorni scorsi in Procura sono stati sentiti, anche per diverse ore, quanti per ultimi hanno visto la bimba fuggita al controllo degli educatori e del personale Fobap che l’aveva portata sull’altipiano insieme ad altri ragazzi. Ascoltate anche persone vicine alla famiglia della bimba. Bocche cucite sul contenuto dei colloqui. «Ci sono aspetti che da qui ai prossimi giorni dovremo chiarire», sottolineano gli investigatori .