REDAZIONE BRESCIA

"Invertire la rotta? Siamo già ampiamente fuori"

Per Giacomo Gerosa la Cop27 a Sharm el-Sheikh non potrà terminare sotto i migliori auspici

La guerra accelera la domanda di rinnovabili, ma i tempi di reperimento dei materiali e i costi elevati scoraggiano la corsa. Eppure lo sviluppo delle rinnovabili è necessario per abbattere le emissioni e contenere l’aumento delle temperature. "Il vantaggio netto viene vanificato – spiega Giacomo Gerosa, docente di Fisica dell’atmosfera all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia – Il problema è che i tempi per invertire la rotta si stanno assottigliando". La Cop27 non si apre dunque sotto i migliori auspici. "Mancano Paesi cruciali come India e Cina, e questo mette una pietra tombale sull’accordo finale. Ma mancano anche i movimenti giovanili. C’è una difficoltà oggettiva, visto che la Conferenza si tiene in un resort super-blindato. Tuttavia, questa assenza la leggo anche come un’affermazione di sfiducia". Le aspettative sono molto basse. "Ci si aspetta che sia confermato l’impegno a mantenere l’aumento di temperatura entro 1,5°C ma il mio parere è che non ce la faremo, perché siamo già ampiamente fuori. Mi auguro che si facciano passi in avanti sui risarcimenti ai Paesi in via di sviluppo, che pagano i danni delle nostre azioni".

F.P.