
Un sub
Tignale (Brescia), 8 agosto 2019 - Esplora il fondale del lago e scorge un osso, forse umano. È il macabro ritrovamento fatto martedì da un giovane turista straniero in vacanza sul Benaco. Il ragazzo, studente di Medicina, stava facendo il bagno al largo del porto di Tignale, sull’Alto Garda. Con sé aveva maschera e pinne per l’apnea. Durante un’immersione relativamente vicina alla riva, a una profondità di un paio di metri, ha avvistato tra i sassi ricoperti di muschio e le piante lacustri uno strano oggetto scuro dalla forma stretta e lunga. Ha osservato con attenzione e grazie alle proprie competenze di anatomia ha capito di trovarsi in presenza di una porzione di scheletro. L’ipotesi è che si tratti della testa di un omero, l’osso che collega la spalla al gomito, di un lunghezza di circa tredici centimetri.
L’apneista ha pensato bene di raccoglierlo e consegnarlo ai carabinieri della compagnia di Salò, i quali a loro volta l’hanno sottoposto all’attenzione del sostituto procuratore di turno Erica Battaglia. L’osso è stato inviato all’istituto di Medicina legale del Civile di Brescia per essere analizzato, e attribuito a un essere umano o animale. Qualora fosse dato riscontro alla prima possibilità, ci sarebbe da risolvere un rebus: creare un collegamento con un nome e cognome. Con l’identità di qualcuno di cui, magari, non si è più saputo nulla. Un esempio? Solo a inizio giugno una turista tedesca di 78 anni in vacanza a Limone aveva lasciato l’albergo per non farvi più ritorno. Una settimana di ricerche senza esito. E poi nessuna altra notizia.