Il procuratore "Alleanze per la droga"

Brescia? È una piccola Milano per quanto riguarda i trend della criminalità organizzata, i cui appetiti si dirigono dove c’è profumo di soldi. Ovvero: traffico di droga ed economia. I progetti di rilancio del post Covid con i finanziamenti del Pnrr, ma anche le criptovalute. È quanto emerge dall’ultima relazione della Dia, che colloca a Brescia la locale di Lumezzane. Tra le principali manifestazioni economico criminali c’è ovviamente il narcotraffico. A riprova della commistione di interessi, l’esecuzione il 16 febbraio 2022 da parte della Polizia di Milano di 20 misure cautelari chieste dalla Dda di Brescia per altrettanti indagati - albanesi ed italiani - attivi tra Brescia, Bergamo, Bolzano e persino Marche e Umbria, accusati di associazione finalizzata al traffico aggravato dal metodo mafioso e dall’uso di armi.

Per il procuratore Francesco Prete è "crescente l’attenzione della criminalità organizzata al narcotraffico, spesso transnazionale". E ancora: "In stretta correlazione con quasi tutte le indagini c’è il riciclaggio: qualsiasi attività economica illegale richiede a valle la dissimulazione della reale fonte di guadagno e il reimpiego del denaro in attività apparentemente lecite". A coltivarlo, organizzazioni italiane e straniere, "sicché è sempre più arduo ricostruire i flussi finanziari che dall’Italia prendono le destinazioni più disparate, verso l’Europa dell’est, la Cina o anche la Colombia". Quanto alla droga, "i fenomeni più consolidati (almeno per la cocaina) vedono il coinvolgimento, talora in contiguità con la criminalità organizzata italiana, di cittadini albanesi. Emerge il sempre più marcato ruolo dei marocchini in grado di importare con autonomi canali significative quantità di cocaina e hascisc. Lo spaccio al minuto è gestito in prevalenza da nordafricani e connazionali dall’Africa subsahariana, molto fiorente perché proporzionale all’elevatissimo numero di assuntori". Beatrice Raspa