
L’annuncio con i volantini: sabato pomeriggio scatta la protesta. Verso la denuncia per le presunte violazioni durante le perquisizioni.
Non smette di far parlare di sé il caso delle sette attiviste di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima generazione che a loro dire lunedì durante una protesta pacifica davanti alla Leonardo Defence sono state condotte in questura e poi perquisite in modo umiliante, obbligate a denudarsi e a fare squat. Dal canto suo la polizia di Stato ha fatto sapere di essersi mossa nell’alveo della "riservatezza", della "tutela della dignità" e del "rispetto delle procedure" ("Le perquisizioni sono state svolte da personale femminile per le donne – la dichiarazione da via Botticelli –: è stato chiesto di effettuare piegamenti sulle gambe al fine di rinvenire oggetti pericolosi").
La vicenda ha suscitato dure reazioni. A cominciare dai centri antiviolenza di Brescia, Butterfly, Casa delle donne, Chiare Acque e Diritti Rete, che invocano l’applicazione di protocolli vincolanti per i poliziotti e un’indagine ufficiale, "urgente e indispensabile per accertare l’accaduto e garantire trasparenza – dicono –. Se confermati questi fatti rappresentano gravi violazioni dei diritti umani e un utilizzo strumentale della violenza di genere come forma di controllo". Nel frattempo i manifestanti - 22 i denunciati a vario titolo per radunata sediziosa, mancato preannuncio di presidio, esplosione di fumogeni e imbrattamento, mentre per 17 è scattato il foglio di via con divieto di rientro a Brescia per un periodo tra i 6 e i 18 mesi - stanno preparando una denuncia formale contro i presunti abusi subiti. "Quando sarà depositata, valuteremo il da farsi" ha chiarito il procuratore, Francesco Prete.
Non si è fatta attendere nemmeno la reazione degli antagonisti del Magazzino 47, Onda studentesca e Diritti per tutti, che hanno organizzato sabato, alle 15, 30, una protesta sotto la questura. "A ogni forma di repressione rispondiamo con la lotta – recitano i volantini –. Le denunce e gli abusi fanno parte di un clima autoritario alimentato dal Governo. Non possiamo tollerare che questi soprusi passino sotto silenzio a partire da Brescia, già protagonista lo scorso 28 dicembre di cariche sproporzionate su un presidio antifascista".