LUCA MARINONI
Cronaca

Giovanni Pili D'Ottavio fa vincere lo sport senza barriere

Il runner è tesserato per la società bresciana dell'Olympia Athletic Team e si distingue per la capacità di abbinare risultati di assoluto prestigio all’impegno per aprire lo sport a tutti

Giovanni Pili D’Ottavio

Giovanni Pili D’Ottavio

Una delle “punte di diamante” dell’Olympia Athletic Team è senza dubbio Giovanni Pili D’Ottavio. Basta guardare il suo ricco palmares (dove spiccano le medaglie d’oro conquistate ai Campionati Italiani Fispes e ai Nazionali Aics nei 5.000 e nei 10.000 metri, accanto a numerose vittorie di rilievo e senza dimenticare la partecipazione a maratone internazionali di assoluto prestigio) per comprendere le indubbie qualità di questo atleta il cui rapporto con lo sport (con la S maiuscola, s’intende) va ben al di là dell’agonismo. L’attività sportiva, del resto, ha sempre fatto parte in modo importante della sua vita, sin da quando giocava nella Nazionale Italiani Ciechi ed Ipovedenti fino all’appassionante incontro con l’atletica leggera. C’è però un altro aspetto che rende meritevole di essere conosciuta la storia di questo romano doc (risiede nella celeberrima zona di Cinecittà) che ha scelto con entusiasmo di entrare a far parte della famiglia di Olympia: “E ormai mi posso considerare anche bresciano – ride Giovanni Pili D’Ottavio – Del resto, pur di mangiare un prelibato spiedo sono pronto a fare qualsiasi sacrificio…”.

Dopo la doppietta al Campionato Fispes, a breve toccherà al Nazionale Aics
Dopo la doppietta al Campionato Fispes, a breve toccherà al Nazionale Aics

Il podista ricorda poi le origini del suo approdo alla società guidata dal presidente Andrea Boroni: “Mi è bastato davvero poco per prendere questa decisione – ricorda l’infaticabile runner che gareggia per la società bresciana – Ho incontrato il gruppo a una manifestazione e ci siamo messi a chiacchierare. In poco tempo ho capito che avevano la mia stessa concezione dello sport. Lo sport dev’essere aperto a tutti, senza barriere e distinzioni e questo accade proprio all’Olympia, dove capita che, mentre ci rechiamo in macchina ad una trasferta, il presidente Boroni chieda a me cosa è scritto su un cartello in autostrada. Non si parla di disabilità o di inclusione, si vive l’amicizia e il piacere di stare insieme. Uno spirito che, ovviamente, ti aiuta a fare al meglio la disciplina che preferisci, ma non nel senso di vincere qualcosa a tutti i costi o di fissare chissà quali record. Lo sport dev’essere innanzitutto uno strumento per mettersi alla prova e impegnarsi per superare i propri limiti”.

Una filosofia che ha spinto Pili D’Ottavio e l’Olympia Athletic Team a farsi promotori di un messaggio molto chiaro: “Non si dovrebbe più parlare di Olimpiadi e di Paralimpiadi. Semplicemente ci sono le Olimpiadi durante le quali ogni atleta si misura con le sue potenzialità. Sento spesso parlare di inclusione, ma ritengo che non se ne dovrebbe nemmeno parlare, la si dovrebbe vivere. Ognuno di noi è diverso, ma ha lo stesso diritto di praticare lo sport che preferisce e di impegnarsi a fondo per continuare a migliorare. Queste considerazioni, nelle quali io credo fortemente, sono anche quelle dell’Olympia e quindi, anche se qualcuno può darmi del matto perché faccio tanti km solo per andare a gareggiare, sono contento di essere entrato a far parte di questa che considero sempre più come una grande e bella famiglia. C’è chi gareggia, chi organizza e chi svolge altre mansioni ancora, ma non ci sono dirigenti e tesserati o collaboratori, ci sono amici che si divertono insieme per la comune passione per lo sport. Questo è il messaggio di un gruppo di persone che si stanno impegnando per costruire qualcosa di positivo e per diffondere il loro programma”. Ed è proprio questa la vittoria più bella tra le tante ottenute lungo tutta la sua carriera di Giovanni Pili D’Ottavio, il romano dell’Olympia Athletic Team.