FEDERICA PACELLA
Cronaca

Da Brescia a Gaza, il racconto di un medico palestinese al fronte: "Non rientro, curo i feriti"

Il dottore palestinese Issam Mujahed vive da 30 anni in Lombardia. "Le strade sono pericolose, non posso tornare, intanto aiuto i colleghi"

Issam Mujahed, medico palestinese che da oltre 30 anni abita a Brescia

BRESCIA – «Non scegliete di stare con nessuno, perché questa non può essere una questione di tifo. Scegliete di stare, però, con le leggi internazionali e chiedete che sia rispettato il diritto internazionale, che a Gaza viene violato". Dall’altra parte del telefono, a parlare, è Issam Mujahed, medico palestinese che da oltre 30 anni abita a Brescia e lavora per il Gruppo San Donato.

Nelle scorse settimane, Mujahed era tornato a Hebron, in Cisgiordania, a 40 chilometri da Gaza, per trovare la sua famiglia. Sarebbe dovuto rientrare a Brescia in questi giorni. "Per ora non riesco a rientrare - racconta – perché le strade sono pericolose, i confini sono chiusi. Intanto, visto che sono medico, sto aiutando qui i colleghi. Da inizio della settimana scorsa sono morti 60 palestinesi in Cisgiordania, cosa che prima non accadeva. I coloni e l’esercito israeliano sparano anche ai protestanti, nelle strade statali. I coloni circondano i villaggi, sparano sulle persone che sono per strada. C’è paura, angoscia enorme rispetto a quello che sta succedendo e che tutti vediamo come un genocidio a Gaza, un crimine di guerra di Israele".

L’attacco di Hamas, però, è stato brutale. "Nessuno avrebbe voluto arrivare a vedere queste scene, da entrambe le parti, ma era prevedibile che quanto accaduto in questi ultimi 16 anni avrebbe portato alla violenza. Quando uccidi il processo di pace, la speranza, come ha fatto Israele, viene fuori la violenza, è normale che Gaza scoppia in questo modo".

Anche a Brescia l’opinione pubblica è divisa: solo ieri, in Loggia, si è ricomposta la spaccatura tra maggioranza e opposizione, nata dopo che l’amministrazione (pur condannando subito l’aggressione di Hamas) aveva bocciato la proposta di illuminare palazzo Loggia con le luci di Israele, apponendo la bandiera della pace. Ieri, in Consiglio comunale è stato votato all’unanimità l’ordine del giorno di solidarietà ad Israele, con l’impegno a sollecitare il Governo a evitare l’escalation militare proteggendo i civili di entrambe le parti. "Di fronte alla divisione – sottolinea Mujahed – io faccio un appello a tutti. In questi momenti, non bisogna schierarsi con nessuno, solo con le risoluzioni dell’Onu, con la legge internazionale. Perché vietare cibo e acqua, aiuti sanitari a Gaza adesso è normale, mentre in Ucraina era contro la legge internazionale?".