
Le vittime: Greta Nedrotti e Umberto Garzarella
Brescia - Rischio di reiterazione del reato e pericolo di fuga. Per queste ragioni la Procura di Brescia ha chiesto l'arresto di uno dei due turisti tedeschi che erano a bordo del motoscafo Riva sabato 19 giugno, quando hanno travolto nelle acque del Lago di Garda, a Saló, la piccola imbarcazione di Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, rimasti uccisi nello schianto. Il gip del tribunale di Brescia ha già dato l'ok all'arresto di chi era ai comandi del motoscafo e la Procura ha firmato un mandato di arresto europeo che dovrà ora essere valutato da un giudice del tribunale di Monaco di Baviera, visto che i turisti sono già rientrati in Patria.
Il destinatario del mandato è il tedesco che, in un video agli atti, si vede barcollare sulla barca fino a cadere in acqua. Il 52enne, per sua stessa ammissione, era ai comandi del motoscafo al momento del tremendo scontro. È lo stesso che ha accettato di sottoporsi all'alcoltest, poi risultato negativo, ma non è il proprietario del motoscafo.
L'arresto era stato chiesto anche dai legali della famiglia di Greta Nedrotti: "Il mandato di arresto europeo firmato dalla Procura di Brescia è la risposta efficace a un comportamento dei due tedeschi che dall'inizio alla fine non è stato improntato al senso di responsabilità e correttezza".
Proprio nei giorni scorsi i due turisti tedeschi avevano deciso di scrivere alle famiglie delle giovani vittime: "Vorremmo esprimere il nostro sincero cordoglio per la scomparsa dei vostri amati. Immediatamente dopo il nostro ritorno in Germania abbiamo accceso due candele e pregato in memoria dei vostri cari – si legge nello scritto in cui si fa riferimento a una “tragedia drammaticamente terribile“ – Con l’augurio di trovare la forza per superare questo immenso dolore e poter un giorno tornare a risentire la luce della vita".
Il messaggio non è stato accolto positivamente dai destinatari: "E’ un testo tardivo e per nulla sincero – dice l’avvocato Del Dosso -. Si capisce che non è scritto con il cuore ma con la testa. Non è nemmeno firmato dai due signori, ma solo siglato. E ce l’ha fatto pervenire il loro avvocato. Siamo molto perplessi"