Uccisi sul Garda: uno degli indagati barcolla e cade in acqua dopo l'urto / VIDEO

Le immagini in un video agli atti dell'inchiesta. Autopsia sui corpi: la ragazza sarebbe morta annegata

Il frame in cui si vede Patrick Kassen barcollare e cadere in acqua

Il frame in cui si vede Patrick Kassen barcollare e cadere in acqua

Giovani travolti e uccisi da una barca "pirata" sul lago di Garda: spunta un video che sembra chiarire, almeno poco dopo l'incidente, quali fossero le condizioni di almeno uno dei due tedeschi che erano a bordo del natante che colpi l'imbarcazione su cui si trovavano Umberto Garzarella e Greta Nedrotti la settimana scorsa. Sul corpo dei due giovani, per altro, è in corso l'autopsia, che potrebbe fare luce su cause e dinamica dell'incidente. Dalle prime notizie sembra che la ragazza sia morta annegata, dettaglio che potrebbe aggravare la posizione dei due tedeschi. Se la morte fosse sopraggiunta per annegamento, infatti, la ragazza - con un intervento rapido e non un allontanamento dell'altra barca protagonista dell'incidente - forse si sarebbe potuta salvare.

Agli atti dell'inchiesta sulla morte dei due ragazzi, 37 anni e 25 lui, è finito un filmato dell'arrivo del motoscafo guidato dai tedeschi che hanno provocato l'incidente. Nelle immagini, riprese alle 23.35 di sabato scorso da una telecamera di sicurezza, pubblicate oggi dal Giornale di Brescia, si vede uno dei due 52enni tedeschi indagati con le accuse di omicidio colposo e omissione di soccorso, che fatica a stare in piedi e barcolla fino a cadere in acqua. È lo straniero che 15 ore dopo accetterà di sottoporsi al test dell'etilometro che risulterà negativo (video tratto dal profilo Facebook di Nicolò Brunelli). 

I due villeggianti tedeschi, che sono rientrati in Germania dopo l'avvio dell'inchiesta ("Rientro del tutto legittimo, non sono scappati e sono distrutti per l'accaduto", ha detto l'avvocato che li difende, quando sono stati ascoltati dopo l'incidente hanno detto di non aver visto la barca su cui si trovavano Umberto e Greta a causa del buio. Successivamente familiari e amici delle due vittime avevano lanciato un appello a eventuali testimoni: "Chi sa parli".