BEATRICE RASPA
Cronaca

I funerali di Sofia Archetti, investita e uccisa da un suv: stivali rosa e palloncini per l’addio alla bimba

Lutto cittadino a Cellatica. I suoi adesivi sulla bara, il sacerdote: "Non c’è più niente a parte le lacrime. Solo pianto "

I funerali della piccola Sofia Archetti

I funerali della piccola Sofia Archetti

Le rose bianche, ovunque. I suoi stivaletti preferiti, gli antipioggia rosa. Il ritmo di Baby shark, la canzone che Sofia amava cantare e ballare contagiando di allegria chiunque fosse nei paraggi, diffuso nelle navate della chiesa. Gli adesivi con gli animali e le faccine sulla bara. La sua.

Piccoli pezzi della vita di un bimba di nemmeno due anni - li avrebbe compiuti il 14 giugno - che come schegge rimarranno per sempre conficcati nel cuore della mamma Francesca e del papà Daniele. Questi genitori lacerati a vita si sorreggevano a vicenda, sovrastati da uno strazio disumano, intenti com’erano a sopravvivere al funerale della loro primogenita, il 3 giugno investita a uccisa nel parcheggio dell’asilo Little England di Brescia da un’auto in manovra. Sofia Archetti usciva dal nido mano nella mano con nonna Dina quando un suv Mercedes guidato da un’altra nonna, una 75enne di Brescia che ritirava il nipotino, le ha travolte. Non in retromarcia come si credeva inizialmente, ma uscendo da uno stallo, muovendosi in avanti, per ragioni che saranno accertate con un’indagine per omicidio stradale.

A Cellatica è stato proclamato il lutto cittadino. La parrocchiale di San Giorgio è stata presa d’assalto da una folla di amici, ma anche dai genitori dei bimbi compagni di scuola di Sofia. In prima fila c’era anche la nonna Dina, finita in sedia a rotelle per l’incidente e sotto shock. “Ho visto questa famiglia, ho pianto con loro - ha detto don Claudio Paganini durante l’omelia, mentre all’esterno volavano in cielo palloncini bianchi e rosa - in questo momento non c’è più niente a parte le lacrime. Solo pianto. La preghiera guida il nostro dolore ma è anche abbraccio di tutta la comunità in questo dramma senza spiegazioni, che lascia un grande vuoto. Accompagnare una figlia in questo viaggio però è anche ricordare il bene che ha compiuto, ci ricorda la bellezza e il profumo delle rose”, ha sottolineato il sacerdote, invitando i presenti a non arrendersi all’irrazionalità del dolore ma a ricominciare, facendosi forza a vicenda.