Tavernola, frana sotto scansione per prevedere il crollo

Verifiche ogni due minuti sul versante della montagna che minaccia Tavernola. Sarà Arpa a gestire il sistema di monitoraggio

La frana incombe su parte dell’abitato di Tavernola e sul lago d’Iseo

La frana incombe su parte dell’abitato di Tavernola e sul lago d’Iseo

Tavernola, 25 agoato 2021 - Frane sorvegliate speciali da parte dell’Arpa e tra di esse quella che ha più fatto parlare vi è sul monte Saresano, che incombe sulla cementifera e su parte dell’abitato di Tavernola Bergamasca, sulla provinciale che collega Sarnico con Lovere e sul lago d’Iseo. Sarà il Centro di Monitoraggio Geologico (CMG) dell’agenzia a prendere in carico l’immenso cumulo di roccia, sabbia e vegetazione di circa 2 milioni di metri cubi. A seguito del movimento rilevato a fine febbraio, Regione Lombardia era intervenuta d’urgenza e, unitamente a Provincia di Bergamo, Comuni e Comunità Montana, aveva avviato i primi interventi per far fronte all’emergenza. Fra questi c’era l’incarico affidato a prestigiose università per gli studi sulla frana e sugli effetti dell’eventuale caduta nel lago, finanziare l’aggiornamento dei piani di emergenza e affidare ad Arpa Lombardia la gestione unificata e l’ottimizzazione dei sistemi di monitoraggio installati velocemente da più soggetti pubblici e privati.

Fino ad ora Arpa aveva avuto la gestione diretta delle 44 reti di monitoraggio gestite nell’ambito del progetto Armogeo; ad esse si aggiunge questo compito ben più ampio e articolato. Uno speciale radar interferometrico installato dalla Provincia di Bergamo ed ora gestito dai tecnici del CMG sorveglia costantemente la parete, effettuando una scansione dell’intero versante ogni 2 minuti. Ciò consente di acquisire dati in tempo reale e allertare in caso di emergenza la Sala Operativa di Regione Lombardia per il coordinamento di tutti gli Enti locali e regionali coinvolti nelle attività di protezione civile. Grazie agli studi dell’Università di Bologna sono emersi gli scenari di rischio determinati dall’eventuale crollo della frana nel lago serviti ai comuni delle sponde bresciane e bergamasche per l’elaborazione dei piani di emergenza, attualmente in corso di approvazione. Tali piani si basano sul sistema di allerta gestito dal CMG e permetteranno di avviare tempestivamente tutte le azioni necessarie in caso di accelerazione dei movimenti di frana. Attualmente, la frana di Tavernola ha rallentato, passando dai movimenti anche superiori ai 2 cm/giorno registrati a febbraio a quelli, più tranquillizzanti, dell’ordine di decimi di millimetro rilevati dagli strumenti negli ultimi periodi.

Arpa non si occuperà solo del monte Saresano ma anche di 22 movimenti franosi in provincia di Sondrio, tre nel Comasco, sette nel Lecchese, altri quattro in provincia di Bergamo, otto nel Bresciano di cui il più imponente è la val Rabbia a Sonico e uno nel Pavese. In Lombardia l’attività di monitoraggio geologico ha avuto inizio in seguito all’alluvione della Valtellina avvenuta nel luglio 1987 con la realizzazione di reti di controllo sulle frane di Val Pola, Val Torreggio e nell’area di Campo Franscia. Da quel momento è attivo il Centro Monitoraggio Geologico istituito da Regione Lombardia e in seguito trasferito presso ARPA Lombardia. A partire dal 2014, su input di Regione Lombardia, il CMG ha progressivamente sviluppato e assunto il ruolo di Centro Regionale unico per il monitoraggio delle aree di frana.