Felice Maniero, colpo di teatro: 89 pagine di memoriale

Il fondatore della “Mala del Brenta“ consegna lo scritto durante l’udienza d’appello per il processo che lo vede imputato di maltrattamenti in famiglia

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di Beatrice Raspa

L’ex boss della Mala del Brenta non smette di riservare sorprese. Ora dal carcere di Pescara, dove è stato trasferito da Firenze e ancor prima da Voghera (per risse con altri detenuti), ha vergato di suo pugno un memoriale di 89 pagine in cui spiega la sua verità sui rapporti con la ex, madre della sua ultima figlia, che nell’ottobre 2019 lo ha fatto tornare in cella e poi finire sotto processo per violenze domestiche. Dopo i quattro anni inflitti lo scorso giugno in abbreviato – maltrattamenti aggravati, lesioni, violenza privata, intralcio alla giustizia, le accuse- è già tempo di appello.

Ma il giudizio, che si è aperto ieri davanti alla corte presieduta da Maria Paola Borio, è iniziato all’insegna appunto delle sorprese. La prima: Felice Maniero ha cambiato gli avvocati che lo avevano seguito in primo grado e si erano occupati del ricorso, Luca Broli e Pierpaolo Pettenadu, e li ha sostituiti con Rolando Iorio (Foro di Avellino), che pure ha messo mano all’impugnazione.

"Sono stato nominato in agosto – spiega il legale – Maniero ha deciso di affidare a me anche il procedimento di Brescia". Già, perché ‘Faccia d’angelo’ è sotto processo pure a Bari per qualche guaio - quale, l’avvocato Iorio non lo rivela - che avrebbe commesso durante la sua attività imprenditoriale prima del fallimento.

Comunque sia, in apertura di udienza una telefonata dal carcere di Pescara ha informato che l’ex boss non avrebbe potuto presenziare (in videoconferenza) via di un malore. La Corte ha rinviato per qualche ora, poi alle 15 l’imputato, visitato da un medico, pareva essersi ripreso. L’udienza è iniziata e pochi minuti più tardi, lui seduto di spalle davanti al video, un’altra sorpresa: si scopre che l’imputato pochi giorni fa in carcere ha scritto 89 pagine indirizzate alla presidente della corte e alla procura generale. Pagine con cui tenterebbe di fare luce sui rapporti con la donna con cui è stato per oltre 27 anni, e che con lui ha condiviso grandi fasti economici.

Risultato: per permetterne la lettura alle parti, difesa compresa, il processo è stato rinviato al 21 dicembre. "Maniero ha fatto tutto da solo, io ero solo informato delle intenzioni – dice Iorio – Non conosco ancora il contenuto della memoria, ma certo il mio assistito ha chiarito l’idea che ha della vicenda. La sua signora ha convissuto con il carattere di quest’uomo a lungo, che non è cambiato nell’ultimo periodo. Ci dev’essere sotto altro". L’ex boss ha sempre negato i maltrattamenti, ha ammesso solo qualche schiaffo e insulto. Schiaffi e insulti che però hanno determinato il trasferimento della ex in comunità.