Febbre del Nilo, il caldo fa correre il virus: 11 casi

Quattro i pazienti ricoverati con problemi neurologici. Raccomandazioni ai Comuni. "Massima attenzione"

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Col caldo, il West Nile Virus corre anche in Lombardia. La sorveglianza entomologica ha mostrato la presenza del virus nelle zanzare di quasi tutte le province lombarde, ad esclusione di Monza, Lecco, Bergamo e Sondrio. Sono 11, invece, i casi di persone infettate, nelle province di Brescia, Cremona, Lodi e Mantova. Tra questi 4 sono casi neuroinvasivi, ovvero casi gravi con paziente ricoverato con sintomatologia neurologica come meningoencefalite; 3 sono casi non gravi, in cui il sintomo rilevante è la febbre; 4 sono stati riscontrati in donatori asintomatici identificati tramite screening sulle sacche di sangue.

Le diagnosi nei casi umani sono state confermate dai due laboratori di riferimento, l’IRCCS di Pavia e l’ASST FBF-Sacco di Milano. In Italia, da giugno al 5 agosto sono stati rilevati 94 casi con 7 decessi. "In Regione Lombardia – dichiara la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti – è presente un sistema integrato umano-veterinario di sorveglianza sulla circolazione del virus del Nilo occidentale. Vengono infatti monitorate sia le infezioni nelle zanzare (sorveglianza entomologica), sia negli equidi, sia negli uccelli e ovviamente i contagi negli uomini". Quello del Nilo occidentale è un Arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta. Nell’80% dei casi l’infezione è asintomatica, mentre nel 20% si riscontra una sindrome pseudo-influenzale. Nello 0,1% di tutti i casi, l’infezione virale può provocare sintomatologia neurologica del tipo meningite, meningo-encefalite. Non esiste una terapia specifica, per questo è fondamentale adottare tutte le misure di prevenzione per evitare le punture di zanzare.

Regione Lombardia ha raccomandato anche ai Comuni di mantenere alta l’attenzione alle misure di prevenzione,in particolare la comunicazione ai cittadini e agli amministratori di condominio sulle buone pratiche da utilizzare e l’attività di manutenzione ordinaria (sfalcio d’erba e attività larvicida per tombini). Nel frattempo sono applicate le restrizioni per le donazioni di sangue: chi abbia soggiornato anche solo per una notte nelle aree in cui è stata riscontrata la presenza del virus deve sospendere la donazione per 28 giorni o usare il test WNV NAT.

F.P.