Brescia, 2 ottobre 2024 – Esami imbarazzanti. Lo hanno segnalato due autiste di Brescia Trasporti, che, la scorsa settimana, si sono ritrovate a fare l’esame tossicologico annuale in una situazione poco piacevole, per usare un eufemismo. Per evitare che il lavoratore possa ‘imbrogliare’, l’esame delle urine deve essere fatto sotto la vigilanza del medico, che può così verificare che l’urina sia ‘fresca di produzione’, e non introdotta dall’esterno.
Le lavoratrici si sono così trovate a dover procedere con l’operazione, con la porta aperta, di fatto davanti al medico del lavoro di turno. La situazione ha creato parecchio disagio, tanto che le lavoratrici hanno poi segnalato l’accaduto al segretario provinciale del sindacato OrSa, Fabio Simone, che si è rivolto al responsabile del personale.
"Ci è stato detto che è la prassi, che non si può fare a meno – spiega -. Ci chiediamo, però, se non si possa mandare un medico donna o un’assistente, quando è noto che ci sono delle lavoratrici donne. Sembra una pratica da Medioevo. E’ stato anche detto che lo stesso accade dal ginecologo, ma anche qui, in quel caso è la donna che sceglie di andare, mentre in questo caso parliamo di controlli obbligatori legati al lavoro”.
L’azienda, contattata, farà le sue verifiche e approfondimenti con l’ufficio competente. Intanto proprio i sindacati dei trasporti si preparano ad un nuovo sciopero, sabato, anche per protestare rispetto alla situazione lavorativa. "Sono tanti i problemi – sottolinea Simone -, gli orari di lavoro, gli spostamenti non pagati, salari che non aumentano, turni massacranti, ma anche la sicurezza, perché se un’azienda taglia le corse, poi la gente se la prende con gli autisti”.