Erbusco, fidanzati accusati di omicidio: non ci sarebbe sangue sugli abiti della ragazza

Il movente per gli inquirenti andrebbe ricercato in un debito da mille euro per una partita di marijuana ceduta dal tunisino ai due ragazzi

Giulia Taesi e Manuel Rossi (Facebook)

Giulia Taesi e Manuel Rossi (Facebook)

Erbusco, 13 dicembre 2016 - Solo la perizia che verrà discussa il prossimo 23 gennaio nel corso dell’incidente probatorio potrà offrire qualche certezza in più sull’omicidio di Riadh Belkahla, il 48enne tunisino ammazzato con oltre 60 coltellate lo scorso aprile nelle campagne di Erbusco. Per l’omicidio in carcere dalla scorsa primavere ci sono due ragazzi: il 28enne Manuel Rossi e la 21enne Giulia Taesi. Il movente per gli inquirenti andrebbe ricercato in un debito da mille euro per una partita di marijuana ceduta dal tunisino ai due ragazzi. Ieri mattina dall’incidente probatorio è emersa una conferma: sull’arma che sarebbe stata utilizzata per il violento omicidio non ci sarebbero impronte digitali né di Rossi, né di Giulia Taesi.

A fornire qualche certezza in più sulle responsabilità dei due indagati potranno essere le perizie sulle tracce ematiche trovare sull’auto teatro del delitto e sui vestiti dei due giovani finiti in carcere. Dalle prime indiscrezioni sembra che sugli abiti di Giulia non ci siano tracce ematiche della vittima e questo potrebbe confermare la versione secondo cui la ragazza sia uscita dall’auto prima che Rossi, che ha confessato il delitto, affondasse il coltello nella carne di Belkhala. «Quella ragazza ha fatto qualcosa a mio nipote. Da quando lui l’ha conosciuta non era più lo stesso». Nonna Giusi sa che suo nipote Manuel si è macchiato di un atroce delitto, ma crede che il ragazzo sia stato spinto all’omicidio dalla fidanzata e dall’abuso di stupefacenti. «L’ho visto in carcere a Bergamo qualche settimana fa – racconta la donna – Sembra essersi liberato da alcuni dei demoni che lo hanno confuso da quando ha conosciuto quella ragazza. Ha sbagliato e pagherà pesantemente, ma non può avere fatto tutto da solo».