Emergenza morti bianche. Crollo nel cantiere edile uccide operaio di 57 anni

Infortunio fatale a Piacenza per un albanese residente nella Bergamasca. E intanto a Brescia mille in corteo. La Cigl: troppi subappalti, eccessiva precarietà.

Emergenza morti bianche. Crollo nel cantiere edile uccide operaio di 57 anni

Emergenza morti bianche. Crollo nel cantiere edile uccide operaio di 57 anni

Mentre a Brescia era in corso la manifestazione organizzata da Cgil e Uil nel giorno di sciopero indetto per chiedere più sicurezza sul lavoro, ieri c’è stato un altro morto in un cantiere di Piacenza, in via Deledda, nel rione Besurica. Un operaio di 57 anni poco dopo le 15 è rimasto ucciso nel crollo che si è verificato in un’area dov’è in corso uno scavo edile. La vittima – Tafa Perparim, albanese residente a Martinengo, nella Bassa Bergamasca – lavorava per una ditta del Milanese. Secondo la prima ricostruzione delle forze dell’ordine, l’operaio stava posizionando alcuni pannelli di contenimento quando all’improvviso è stato colpito proprio da un pannello.

L’impatto è stato violento. Scattato l’allarme, sul posto sono accorsi i vigili del fuoco insieme ai soccorritori. Poco dopo è atterrata anche l’eliambulanza inviata da Parma. Per raggiungere l’operaio in fondo allo scavo è stato necessario l’intervento dei pompieri. Ma quando il personale sanitario è arrivato sul posto, per l’operaio non c’era più nulla da fare. Il cantiere è stato posto sotto sequestro. Immediata la reazione dei sindacati. "Questa è l’ennesima vitta di una guerra che si sta combattendo ogni giorno – dichiara Marco Efori, segretario Fillea Cgil Comparto Costruzioni di Piacenza – Aspettiamo le indagini per vedere se ci saranno delle responsabilità".

Intanto a Brescia un corteo di oltre mille persone ha attraversato la città per dire "basta" alle morti sul lavoro. Una strage silenziosa che la provincia conosce bene, con 6 decessi registrati sono nei primi due mesi del 2024. "Siamo a un livello inaccettabile – ha sottolineato Francesco Bertoli, segretario Cgil Brescia – registriamo morti sul lavoro tutti i giorni. Ci rivolgiamo al Governo ma in particolare alle imprese che si affidano a troppi subappalti e alla troppa precarietà". "Siamo qui per far sentire la nostra voce – ha detto un lavoratore in corteo – a fronte del gravissimo incidente di Suviana. Il personale è ridotto all’osso, per cui i lavori sono delegati a imprese in appalto che non hanno visto la storia degli impianti". Anche il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenuto proprio a Brescia, ha evidenziato che le leggi introdotte in questi anni "stanno favorendo un modello di fare impresa fondato sullo sfruttamento. Questo danneggia i lavoratori che muoiono, si infortunano, non arrivano alla fine del mese ma danneggia anche il Paese". All’appello mancava la terza sigla sindacale. Per Mario Bailo, Uil Brescia, "il sindacato deve stare in piazza, non dietro le scrivanie", la stoccata alla Cisl.

Francesco Donadoni

Federica Pacella