Emergenza cantieri, al via un tavolo tecnico-politico

È il primo risultato del colloquio avviato tra Ance Brescia e Associazione comuni

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Un tavolo tecnico politico legale fra i rappresentanti degli imprenditori edili e dei Comuni, per gestire l’emergenza cantieri. È il primo risultato del colloquio avviato ieri tra Ance Brescia e Acb (associazione dei comuni bresciani), dopo che i costruttori avevano scritto ad associati, stazioni appaltanti pubbliche, amministratori, ipotizzando la rescissione dei contratti in corso di esecuzione da parte delle imprese edili, a causa dell’eccessiva onerosità sopravvenuta. Le spese previste da appalti assegnati un anno fa, infatti, non consentono di coprire i prezzi schizzati alle stelle, tra energia, materie prime, manodopera che non si trova. A rischio, ci sarebbero lavori ordinari, come le asfaltature, ma anche grandi infrastrutture. "I contratti ormai sono ingestibili e nemmeno i fondi resi disponibili dal Governo riescono a sopperire alle necessità, allungando le tempistiche di esecuzione e mettendo a rischio anche le opere del Pnrr - dichiara il leader dei costruttori bresciani Angelo Massimo Deldossi -. Abbiamo lanciato un grido di allarme interpretando le necessità delle imprese". Una mossa estrema, alla quale Acb ha risposto celermente. Il 12 aprile si terrà un nuovo incontro tra i rappresentanti delle imprese e dei Comuni per individuare buone prassi che possano aiutare a superare l’emergenza e strumenti utili anche per gli appalti futuri.

"Non siamo indifferenti alle problematiche del settore che rischiano di mettere in difficoltà un settore strategico – commenta Gabriele Zanni, presidente Acb - oltre che vedere non realizzati interventi strutturali che i Comuni stanno programmando da anni e sui quali hanno investito ingenti risorse".

F.P.