Ospitaletto, sfregiò l'ex con l'acido: Elena Perotti può tornare a essere madre

Dopo due anni, i giudici della Corte di Cassazione restituiscono la potestà genitoriali alla donna

Elena Perotti

Elena Perotti

Ospitaletto (Brescia), 29 gennaio 2019 - Dopo due anni  i giudici della Corte di Cassazione hanno deciso che Elena Perotti potrà riavere la potestà genitoriale della figlioletta secondogenita Rebecca avuta nel gennaio del 2016 da un uomo conosciuto nella comunità in cui stava trascorrendo gli arresti domiciliari dopo avere sfregiato con l’acido l’ex fidanzato William Pezzulo. La sentenza è stata notificata all’avvocato Maria Cristina Tramacere: legale per la parte civile di Elena Perotti. "È stato un processo complesso – ha commentato Tramacere – finalmente i giudici hanno deciso. Il prossimo passo sarà l’istanza al Tribunale per i Minori affinché Elena possa vedere Rebecca. Poi discuteremo il caso del figlio primogenito Gabriel". 

Lunedì  Elena Perotti era raggiante:  "Voglio vedere i miei bambini il prima possibile – ha detto – Sono due anni che non li incontro e che non ho loro notizie. Non so dove e con chi siano, anche se sono certa che siano stati trattati molto bene. Voglio abbracciarli prima possibile e ringraziare chi li ha curati. Sono la loro mamma e li rivoglio, ma non mi opporrò se queste persone vorranno avere con loro un rapporto di amicizia e affetto". Elena Perotti non sa se i suoi bimbi si ricordano di lei: "Rebecca mi è stata tolta che aveva poche settimane – ha rimarcato – e poi l’ho frequentata fino a un anno e due mesi. Temo che non abbia che una vaga memoria di me. Gabriel, invece, è un ometto: ha sei anni e fa la prima elementare. Sono sicura che io sia nel suo cuore, me lo ha promesso".

Intanto, Perotti lunedì prossimo sosterrà l’ultimo esame e a marzo si laureerà in conservazione dei beni culturali. La sua vita dal 2012 è cambiata in modo deciso. E’ consapevole di quello che ha fatto a Pezzulo. Nemmeno lei ha vissuto momenti facili, dato che il padre di Rebecca qualche tempo fa l’ha aggredita con violenza, afferrandola per il collo e causandole lesioni che hanno impiegato un mese e mezzo a guarire. "Ora vivo sola e appena sarò laureata cercherò un lavoro – spiega Perotti – voglio dimostrare che sono in grado di prendermi cura di Gabriel e Rebecca da tutti i punti di vista. Sono stata sottoposta a tanti test, la mia capacità genitoriale non è mai stata messa in dubbio. Ora voglio dimostrare che questo è vero. Ho compiuto degli errori in passato. Ma questo coi miei bimbi non c'entra. Nei prossimi mesi terminerò di scontare la condanna principale, poi sarò pronta a prendere in mano le redini della mia vita e ad utilizzare il titolo di studio che otterrò". Il marito di Elena Perotti, intanto, ha avuto dai giudici il divieto di avvicinarsi alla casa di famiglia e alla donna.