FEDERICA PACELLA
Cronaca

"È ora di un bilancio di genere"

La proposta per Brescia. Intanto, in ambito economico, le imprese femminili pagano duro dazio

di Federica Pacella

Lo hanno già fatto al Comune di Borgosatollo e all’Università degli studi di Brescia, ma presto il bilancio di genere potrebbe approdare anche nel Comune di Brescia. A lanciare la proposta è la Commissione pari opportunità del capoluogo. "Dopo la formazione – spiega Carolina Margani, del gruppo Economia, Welfare – l’idea è di adottare un bilancio di genere di un quartiere, per rodare la macchina soprattutto sulla raccolta dati". L’obiettivo finale è arrivare al bilancio di genere del Comune di Brescia, documento sempre più richiesto anche per accedere ai fondi europei, che analizza e valuta in ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari, utile per favorire la parità che rischia di essere messa ulteriormente in crisi da Covid.

"Le donne stanno pagando un prezzo alto – sottolinea Margani – non deve sembrare antistorico parlare di parità: è conditio sine qua non per l’esercizio dei diritti costituzionali, ma oggi non è garantita".

Il peso della pandemia sul lavoro femminile è emerso – per citare uno studio bresciano – anche nell’ultima survey di Confartigianato Brescia che ha rilevato come il 38,4% delle imprenditrici donne abbiamo incontrato molte difficoltà durante la pandemia. La percentuale si alza al 41,3% per quelle che regolarmente si prendono cura di persone non autosufficienti e figli. Risultato? Le imprese artigiane femminili bresciane lamentano un calo nel 2020 del 29%, maggiore del -24,3% rilevato dai loro colleghi. Le imprenditrici chiedono di sradicare gli stereotipi di genere ed incrementare presenza donne in luoghi decisionali: tutti aspetti su cui la Commissione pari opportunità del Comune lavorerà.

Per la presidente Ippolita Sforza, Covid sta facendo emergere l’invisibilità delle donne. "Poco si parla delle grandi capacità delle donne e delle loro fatiche – ricorda Sforza – noi vogliamo dare voce a queste presenze, che spesso mancano nei luoghi decisionali". Si proverò a farlo con il gruppo dedicato a ‘Donne e politica’, che lavorerà con scuole e detenute, ma anche cercando di incidere sulla progettazione urbanistica della città. "Uno degli obiettivi Onu del 2030 – ricorda Anna Frattini, gruppo urbanistica al femminile – è l’accesso universale a spazi verdi e pubblici: ci impegniamo a togliere dall’invisibilità chi ora è rimasto ai margini".