
Marco Ghitti, sindaco di Iseo
Brescia, 24 marzo 2021 - Nessuna rimodulazione, per ora, del piano vaccinale nel Bresciano, nonostante l’annuncio del presidente della Regione Attilio Fontana secondo cui entro fine mese le scorte di vaccini saranno finite. Un aiuto potrebbe arrivare dal milione di dosi Pfizer destinate dal generale Francesco Paolo Figliuolo alle Regioni. Ats Brescia conferma che per ora tutto resta invariato. Nelle tre strutture del Gruppo San Donato, da lunedì le inoculazioni passano da 300 a 900 al giorno. Resta però molti nodi, perché le dosi disponibili non sono sufficienti a vaccinare i pazienti vulnerabili (tranne in Val Camonica) ed a usare appieno i centri vaccinali. "Le dosi scarseggiano – spiega Giandomenico Preti, vicesindaco di Manerbio, dove è allestito un hub – siamo a 250 vaccini al giorno invece che 800-900. A ciò si aggiunge il disservizio: persone dei Comuni limitrofi vengono mandati a Soresina, mentre qui arrivano da altre località". Il problema delle prenotazioni, legato all’azienda Aria, è trasversale al territorio. "Da noi sono state chiamate persone già vaccinate – conferma Marco Ghitti, sindaco di Iseo, sede di uno dei 2 hub di Asst Franciacorta dove è in corso la campagna straordinaria per il cordone sanitario – non abbiamo però avuto blocchi, nessuna seduta vaccinale è andata a vuoto". Nel complesso, in Ats Brescia il dato aggiornato al 22 marzo è di 72.235 vaccinati con la prima dose, 22.842 con due dosi.
In valore assoluto, Brescia è al secondo posto dopo Milano per vaccini fatti (68.460 a Bergamo; in rapporto alla popolazione, è in linea con la media lombarda del 5-6%. La percentuale cresce tra gli over-80: sui 75mila assistiti, il 49,5% ha avuto almeno una dose (il 59% degli aderenti). Il sindaco Emilio Del Bono è tornato a chiedere più attenzione, in termini di vaccini, a Brescia, che sta vivendo la seconda ondata con gli ospedali pieni (330 decessi solo a marzo). "Se non si interviene nei territori più critici, dove si interviene?", ha detto. Quanto ai disservizi sulle prenotazioni, per Del Bono, "la Regione Lombardia si è dimostrata un gigante dai piedi d’argilla".