
Ottavio Di Stefano
Brescia, 24 aprile 2020 - Mai più decisioni di natura sanitaria senza coinvolgere gli operatori della salute. È un appello che pesa quello che arriva dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Brescia, che in queste settimane, senza mai fare polemiche, si è fatto interprete e portavoce delle richieste degli operatori sanitari. "Abbiamo formulato e reiterato richieste – si legge in un lungo documento firmato dal gruppo di lavoro del consiglio direttivo, tra cui figura il presidente Ottavio Di Stefano – ottenendo a volte risultati e a volte insuccessi, ma vi è una condizione su cui non siamo più disposti a transigere. Oggi è il tempo di un radicale, indispensabile cambio di passo. Di fronte ai cambiamenti del sistema sanità che ci aspettano, e non solo legati all’emergenza che viviamo, i medici e tutti gli operatori della salute devono essere coinvolti nella progettazione e nella realizzazione di ogni riforma e non, come è avvenuto anche in queste settimane, ritrovarsi semplici esecutori di scelte, anche professionali, non condivise".
L’appello è alla politica che "ha il dovere e la responsabilità di decidere, ma se non ascolta chi in questi mesi ci ha messo mente e corpo fino allo stremo ed ha consentito al sistema di reggere, rischieremo la perenne emergenza e il declino". Diverse le proposte su Rsa, gestione territoriale ed ospedali, con l’invito ad individuare soluzioni che evitino che le persone continuino a morire da sole, come è accaduto in fase di emergenza. Ma al primo punto del documento c’è soprattutto la proposta di un tavolo di coordinamento. "Qual si voglia intervento in sanità che non coinvolga chi ci lavora è destinato, se non a fallire, ad essere poco efficace". Intanto, anche a Brescia sono partiti i test sierologici al Civile, a Manerbio, Desenzano e Chiari e, da oggi, a Montichiari. Dai 1000 al giorno si conta di salire a 3mila da sabato.