
Il prefetto di Brescia, Attilio Visconti
Brescia, 8 marzo 2020 - Il prefetto Attilio Visconti risponde al telefono dopo pochi squilli "Sto bene, sono tranquillo – dice con voce limpida -. Non ho febbre, né problemi respiratori. Insomma posso continuare a lavorare normalmente. Ma sono il primo che deve dare il buon esempio e rispettare le regole. Non dobbiamo mollare".
Già, perché lo tsunami Coronavirus non ha risparmiato nemmeno il rappresentante del Governo a Brescia, né la vicecapo di Gabinetto Monica Vaccaro, suo braccio destro. Entrambi sono positivi. Dopo l’esito dei tamponi di venerdì scorso, Visconti si è subito posto in isolamento nel suo alloggio all’interno della Prefettura, da cui continua a coordinare la gestione dell’emergenza sanitaria del Covid-19 telefonicamente e con mezzi telematici. "Sono asintomatico – spiega -. Sono stato sottoposto ad accertamenti non perché avessi sintomi, che continuo a non avere, ma semplicemente perché avevo partecipato nei giorni scorsi alla riunione tra prefetti, e la mia collega di Bergamo (Elisabetta Margiacchi, ndr) era risultata positiva". Anche i familiari di Visconti stanno bene: "Mia moglie è in isolamento con me, i due figli studiano all’università di Pisa e sono laggiù". A capo della Prefettura bresciana dal marzo 2019, Visconti sin da subito è stato operativo nella gestione e nel coordinamento delle attività legate al virus, di cui da ieri si occupa il Centro di coordinamento soccorsi. Le sue giornate si sono svolte incontrando centinaia di persone, organizzando tavoli tecnici con decine di associazioni e mantenendosi in contatto costante con i sindaci.
«È il prezzo di lavorare in prima linea" ha scritto sul suo profilo Facebook venerdì sera il prefetto, comunicando di essere tra i contagiati e incassando centinaia di messaggi di incoraggiamento. "Questo non è il momento di fermarsi, anzi, dobbiamo serrare le fila e continuare a lavorare insieme – sottolinea –. Purtroppo la curva dei contagi non accenna minimimamente a diminuire ma cresce di continuo". I numeri sono tutt’altro che incoraggianti e fanno pensare a un bollettino di guerra. I decessi e i nuovi contagiati nel Bresciano sono balzati in un solo giorno, da 17 a 27 e da 250 a circa 400. Segno che le misure di contenimento e gli inviti ad evitare assembramenti e luoghi affollati non funzionano? "Purtroppo in questo finesettimana abbiamo assistito, soprattutto a Brescia, a un pericoloso allentamento della guardia, e questo non va bene – ammette Visconti –. Finora abbiamo puntato su un approccio educativo, basato sulla dissuasione e sulla responsabilizzazione, ma evidentemente questo non basta. I giovani mi hanno un po’ deluso. E data la criticità, interverremo con una intensificazione dei controlli e per chi non rispetta le regole scatteranno sanzioni pesanti".