FEDERICA PACELLA
Cronaca

Convivenza con l’Alzheimer: "Fiori che nascono nel cemento. L’amore che diamo arriva"

Da undici anni Stefano Cogno segue la madre Marina e ha realizzato una mostra fotografica. Le immagini in compagnia della donna sono esposte nei loghi principali di Montichiari. .

Convivenza con l’Alzheimer: "Fiori che nascono nel cemento. L’amore che diamo arriva"

Da undici anni Stefano Cogno segue la madre Marina e ha realizzato una mostra fotografica. Le immagini in compagnia della donna sono esposte nei loghi principali di Montichiari. .

Undici anni fatti di tanti momenti bui interrotti da sprazzi di luce, di solitudini ma anche di tanta tenerezza, riempiti dalla gioia di momenti brevi in cui sulle labbra della madre riaffiorano i nomi, si accendono ricordi. Undici anni di convivenza con l’Alzheimer, che Stefano Cogno, monteclarense, cuoco e care giver per mamma Marina, ha voluto ricordare anche quest’anno, a modo suo, con le foto fatte insieme alla madre affisse in negozi e luoghi simbolici del loro paese: il Comune, la chiesa, il Centro Fiera del Garda. La solitudine che molte famiglie denunciano, Stefano la conosce bene. "Purtroppo certe cose se non le vivi non le capisci – racconta – ecco perché mi impegno, con questo gesto simbolico delle locandine, per raccontare anche al mondo esterno questa malattia. Io, con mio papà Armando, la sto affrontando cercando di stare più vicino possibile a mia madre, e a me sembra che l’amore che le diamo comunque a lei ancora arriva. Un esempio. Qualche giorno fa non stavo bene. Allora le ho detto, un po’ scherzando, di stare tranquilla, che dovevo riposare. Lei ha aperto un occhio, e mi ha chiesto se fosse vero. Da quel momento non l’ho più sentita per tutto il giorno, non mi ha mai chiamato, io credo per non disturbarmi". Piccole cose che riempiono però di senso la fatica quotidiana. "Io credo che le emozioni, l’amore che trasmettiamo, a loro arrivi, non è vero che non sentono più ciò che li circonda. Dopo 11 anni di malattia, ci sono questi brevi barlumi che sono come piccoli fiori che nascono nel cemento armato e che danno speranza". Ma le difficoltà, si diceva, sono tante. La cura richiede tutto il tempo e l’impegno, che è a carico quasi esclusivo della famiglia. "A volte ti chiama solo per vederti e fare un sorriso, poi si riaddormenta. Tu lasci tutto, perché sono momenti che sai che potrebbero non tornare più. Emotivamente è molto impegnativo. Sul fronte economico, ci sono dei contributi, ma sono richiesti requisiti di Isee che io, personalmente, non ho. Ma anche se fosse, cosa cambia avere 100 euro al mese, quando quella cifra la si spende in due settimane solo per i pannoloni?". La quotidianità con mamma Marina, per Cogno, è stata anche una spinta a impegnarsi per raccogliere fondi per la ricerca e le cure per i malati di Alzheimer.