
Clima di contestazione per Tajani all'università di Brescia
Brescia, 30 maggio 2025 – Visita istituzionale a Brescia per il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Dopo esser stato alla Domus Salutis, Tajani è stato accolto nella sua seconda tappa nella sede dell'Università di Brescia di via San Faustino per inaugurare la facoltà di Scienze politiche con una protesta dei
ProPal, manifestanti che da mesi chiedono lo stop ai bombardamenti sulla Striscia di Gaza.
Almeno 150 persone, tra studenti e attivisti lo hanno contestato con striscioni e cori che recitavano: “Fuori Tajani, fuori Israele dall'Università. Basta complicità con l'occupazione e il genocidio israeliano, Palestina Libera”.
“La presenza del ministro Tajani, deve essere per noi e per la comunità studentesca occasione per una riflessione approfondita sull'operato del ministero e del Governo italiano in merito ai pressanti temi di attualità, quali la pace, le crisi umanitarie e in particolare il genocidio in corso in Palestina”, hanno spiegato in una nota gli studenti che, quando il ministro ha preso parola, hanno indossato la kefiah e sono usciti dall'aula.
L'iniziativa segue la lettera firmata da 300 tra studenti, docenti e personale, che invita il rettore di Unibs Francesco Castelli a chiedere al ministro di Tajani di prendere posizione su quanto sta accadendo a Gaza. “Caro Rettore, siamo docenti, studenti, lavoratrici e lavoratori impiegati negli uffici, laboratori, biblioteche dell'Ateneo. Ci sentiamo parte della comunità universitaria e perciò sentiamo l'esigenza di scriverle. Come molti nel mondo intero, siamo oppressi dall'angoscia per quanto sta accadendo a Gaza. Avvertiamo la necessità - ogni ora più urgente - di interventi capaci di far cessare l'orrore che da mesi e mesi cresce sotto i nostri occhi” si legge nella lettera. Castelli ha fatto avere il messaggio al Ministro.

“Mi dispiace che mi fanno le domande ma non ascoltano le risposte. Noi in tutte le sedi abbiamo sempre chiesto il cessate il fuoco”, ha detto Tajani dalla facoltà di giurisprudenza di Brescia dove ha inaugurato il corso di Scienze politiche. “Oggi - ha proseguito Tajani - c'è una proposta da parte degli Stati Uniti accettata da Israele ma rifiutata da Hamas. Hamas che, lo abbiamo detto, ha grandi responsabilità per quanto fatto il 7 ottobre, ma la reazione di Israele è sproporzionata e deve assolutamente cessare quanto sta accadendo a Gaza”.
Tajani ha poi fatto riferimento alla lettera firmata da trecento persone che gli ha consegnato il rettore della Statale di Brescia Francesco Castelli e con la quale si chiede al Governo di prendere posizione su Gaza. “Non è facile bloccare una guerra che va avanti da decenni. Accolgo quindi la richiesta dei firmatari della lettera. Quanto a farsi il governo promotore di iniziative, abbiamo partecipato all'iniziativa Food for Gaza con l'Onu e grazie ad un'azione di diplomazia il progetto ci ha permesso di far entrare l'altro giorno 15 tir donati da noi al programma alimentare mondiale”, ha concluso il vicepremier.
A Tajani è giunta a stretto giro la solidarietà del governatore lombardo. Attilio Fontana: “Vicinanza alle forze dell'ordine per il lavoro che svolgono quotidianamente a tutela della sicurezza di tutti e solidarietà al ministro Tajani". L'assessore regionale all'Istruzione, Lavoro e Formazione, Simona Tironi ha sottolineato che “non è questo il modo per contribuire alla costruzione della pace e alla difesa della popolazione civile palestinese". "Esprimo pieno sostegno all'azione diplomatica del ministro degli Esteri Antonio Tajani – aggiunge Tironi – proprio grazie al suo impegno l'Italia è oggi l'unico Paese europeo ad aver concretamente accolto e dato assistenza a circa 700 civili palestinesi provenienti da Gaza, tra cui molti bambini attualmente in cura nei nostri ospedali"