Ciclovia del Garda, scoppia la polemica: "Non sfruttate il nome di Bartali"

Dura lettera al Coni e alla Provincia di Trento: non c’è un legame con l’opera

Il cartello dedicato a Gino Bartali lungo la ciclovia del Garda

Il cartello dedicato a Gino Bartali lungo la ciclovia del Garda

Brescia – Anche Gino Bartali finisce nel mezzo della polemica sulla ciclovia del Garda, l’opera contestata soprattutto alla luce delle frane che si sono verificate sulla sponda bresciana del lago negli ultimi mesi.

Dopo aver evidenziato tutte le criticità strutturali, ambientali, economiche legate alla realizzazione dell’opera, ora il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda solleva il ‘caso’ di Bartali. In una lettera indirizzata alla sede nazionale del Coni, a quella di Trento e all’assessorato allo Sport della Provincia autonoma di Trento il Coordinamento (che riunisce oltre 30 fra associazioni, comitati e privati cittadini di Lombardia, Veneto e Trentino) ha chiesto spiegazioni dell’accostamento del campione alla ciclovia con un cartello installato a Riva del Garda.

“Ci sconcerta – spiegano – vedere la figura di questo grande della storia del ciclismo scritto su un cartello che riporta a grandi linee la sua storia, il che, in teoria, può andare anche bene, ma non abbinato alla ciclovia del Garda, come se Bartali avesse pedalato sulla ciclovia medesima". Per il Coordinamento è un tentativo di promuovere il progetto facendo leva, in modo subdolo, sulla figura del grande campione. "Certo che Bartali come tutti gli altri ciclisti, in numerosi giri d’Italia, ha percorso la gardesana, ma quella storica, non certo la ciclovia, la passerella di Limone o tutto quel disastro che ci aspetta sulle falesie dell’Alto Garda di cui tanti poeti e scrittori nel passato hanno decantato la bellezza". Nella lettera, gli attivisti scrivono che "sconcerta che per sponsorizzare questa ciclovia si utilizzi in maniera così spudorata e mistificante una figura di tale alto valore, in relazione sia agli aspetti sportivi, sia alla storia unitaria del nostro Paese".

Per questo, si chiede agli organi preposti che venga tolto il cartello dal luogo in cui è collocato attualmente e posto a lato della Gardesana, per amor di verità storica. Inoltre si chiede che "si ometta dal manifesto la dicitura ‘ciclovia del Garda’ a tutela dell’onore del personaggio Bartali, così volgarmente utilizzato".