
Più di tremila richieste al giorno, risposte sempre più mirate e rapide
Oltre 3.200 chiamate al giorno, più di 1,3 milioni all’anno. Numeri impressionanti quelli delle telefonate di emergenza gestite dalla centrale Nue (Numero unico di emergenza) di Brescia, entrata in funzione dieci anni fa. Per celebrare il compleanno, si è tenuta ieri una cerimonia nella sede di via Spalti San Marco, con i vertici del 112, della sanità bresciana e delle forze dell’ordine, l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, gli assessori bresciani Giorgio Maione e Simona Tironi, la consigliera regionale Claudia Carzeri, l’assessore del comune di Brescia Andrea Poli. "Nel 2023 – ha ricordato il direttore generale di Areu, Massimo Lombardo – le tre centrali lombarde hanno gestito 5 milioni e mezzo di telefonate, filtrando il 50% che non era di emergenza. Del restante, la metà erano sanitarie, il resto ripartito tra le forze dell’ordine".
La tecnologia permette di fornire risposte sempre più mirate. "Le chiamate vengono geolocalizzate, siamo sempre più precisi su questo. Altro servizio è quello delle telefonate automatiche dalle auto, che permettono di geolocalizzare con precisione gli incidenti anche in caso di perdita di coscienza dell’autista. Questo servizio lo facciamo noi, in Lombardia, per tutta Italia". In 10 anni, la centrale di Brescia ha gestito 13,7 milioni di chiamate, inoltrando agli enti competenti solo le reali richieste di soccorso; il 40,5% sono state indirizzate a Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Capitaneria di porto ed emergenza sanitaria.
Il futuro sarà sempre più di sviluppo tecnologico, assicura Lombardo. A questa precisione e rapidità nel ricevere richieste d’aiuto fa da contraltare la carenza di personale medico che poi deve prendere in carico le emergenze nei Pronto soccorso. "In sé, l’Areu non ha problemi di personale, non c’è problema di attrattività – spiega Bertolaso –. Stiamo anche pensando di far sì che chi opera in Pronto soccorso possa sperimentare un periodi di attività nelle sale del 112, per capire anche come funziona questa parte dell’emergenza. Quanto ai volontari, sull’emergenza-urgenza ci sono sempre, a differenza di quanto accade nell’ambito territoriale e sociale dove la disponibilità si sta riducendo. Oggi il volontario è un professionista, che si forma con tecnici Areu. Lo riconosciamo e investiamo sempre di più su questa formazione".
Federica Pacella