FEDERICA PACELLA
Cronaca

Centinaia protestano in piazza della Loggia

Hanno manifestato contro il Ddl Sicurezza. Non erano autorizzati. ma non ci sono stati disordini. .

Piazza Loggia per i manifestanti non è una piazza normale. È uno spazio simbolo.. Il. 28 maggio 74 ci fu una delle. stragi più gravi del dopoguerra

Piazza Loggia per i manifestanti non è una piazza normale. È uno spazio simbolo.. Il. 28 maggio 74 ci fu una delle. stragi più gravi del dopoguerra

BRESCIAAlla fine è partito da piazza della Loggia il corteo contro il Ddl Sicurezza, nonostante la prescrizione della Questura che aveva indicato piazza Vittoria come punto di partenza. Non ci sono stati, comunque, disordini, tra le centinaia di antagonisti in corteo e le forze dell’ordine, come invece era accaduto nella manifestazione del 28 dicembre in piazza Vittoria (anche lì non era stata rispettata la prescrizione della Questura, e questo aveva portato agli scontri). Diverse centinaia i manifestanti, per circa una quarantina di realtà del territorio aderenti, che hanno portato per le vie di Brescia il loro disappunto contro il disegno di legge voluto dal Governo Meloni.

"Finalmente dopo tanti anni una rivendicazione politica e pubblica importante parte da piazza Loggia che oggi ci siamo ripresi – ha commentato Umberto Gobbi, portavoce di Diritti per tutti -. Piazza Loggia non è una piazza normale: qui il popolo è insorto nel 1959 per le dieci giornate di Brescia e nel 28 maggio 74 c’è stata una strage. Da alcuni anni però questa piazza è privata dai movimenti e oggi possiamo dire, dopo vari rimbalzi, che la responsabilità è dell’Amministrazione. Oggi per noi è importante partire riappropriandosi di questa piazza perché il Ddl sicurezza andrà a colpire la possibilità di agire e praticare forme di lotta".

Tra gli slogan urlati in corteo, i manifestanti hanno ribadito: "La chiamano sicurezza, è solo repressione", "La vera sicurezza è questa qua: casa, diritti, dignità". Per il Collettivo onda studentesca, "siamo qui oggi per confermare un’altra volta che non ci faremo intimorire per dire che non ci piegheremo alle loro minacce e leggi repressive. La scuola è la base della società di domani ed è la prima a subire privatizzazione. Abbiamo scelto di non restare in silenzio. Manifestare è un diritto, non un crimine".

Federica Pacella