Carabinieri all’oratorio “Tifosi” esagitati: partita finisce con 6 Daspo

Marcheno, per un anno o due niente partite di calcio

Carabinieri all’oratorio “Tifosi” esagitati: partita finisce con 6 Daspo

Il questore Eugenio Spina ha firmato i sei Daspo. I fatti contestati si riferiscono alla partita tra Polisportiva Oratorio Marcheno e Gso Castello di Mantova

MARCHENO (Brescia)

Lo scorso 21 marzo durante una partita di calcio all’oratorio affollato di famiglie con bambini si erano distinti, ma non certo positivamente: un gruppo di tifosi criminali aveva messo in atto violenze, danneggiamenti, minacce nei confronti dei giocatori e della tifoseria avversaria. Conseguenza: alle denunce si sono aggiunti sei "Daspo" per altrettanti ragazzi – cinque sono minorenni – che adesso per un periodo compreso tra un anno e due anni non potranno più assistere né mettere piede in nessun incontro calcistico. Non solo in Italia, ma in tutta Europa.

In campo quella domenica c’era la Polisportiva Oratorio Marcheno e la Gso Castello di Mantova. Dopo un fallo subito da un calciatore della squadra locale, stando alla ricostruzione dei carabinieri, alcuni tifosi avevano invaso il campo da gioco e tentato di aggredire fisicamente i giocatori avversari, non riuscendoci solo per l’intervento tempestivo e deciso dei dirigenti delle società, del direttore di gara e di alcuni familiari dei malcapitati.

La rabbia era esplosa di nuovo a fine partita, negli spogliatoi, fuori dal campo sportivo e nei parcheggi limitrofi all’oratorio, dove calciatori (e parenti) del Gso Castello erano stati assaliti da alcuni giovani violenti, tanto che erano stati obbligati a chiudersi nelle proprie auto, bersagliate di calci e pugni scagliati dai facinorosi.

A riportare la calma ci avevano pensato i carabinieri, che contestualmente avevano fatto scattare la denuncia per i sei in questione. Poi si era mossa la giustizia sportiva, con il Comitato territoriale di Brescia che aveva sanzionato la Polisportiva Marcheno squalificandola per 5 giorni e con 50 euro di ammenda. Infine sono arrivati i "Daspo", emessi dal questore.

Beatrice Raspa