
capriolo ritrova la Via della Croce
Capriolo (Brescia) - Un tempo le persone che morivano annegate nel fiume Oglio passavano per via della Croce e poi erano condotte al camposanto di Capriolo, dove molte ancora sono negli ossari che oggi decine di persone vedranno, andando a visitare i propri cari estinti, forse senza nemmeno conoscere la loro storia. La stradina, via della Croce Urini, si trova nella valle dell’Oglio ed è parallela al fiume e alla roggia Fusia: un canale usato per l’irrigazione ma pensato nel medioevo come via di trasporto, navigabile con chiatte. È stata restituita ai capriolesi grazie agli studi storici di Laura Salogni, insegnante con la passione per i trascorsi del paese.
«Il suo nome deriva forse dal fatto che, secondo i ricordi della popolazione, era la via percorsa quando si trasportava in paese il corpo di coloro che annegavano nel fiume – dice Salogni –. Secondo altri questa via era percorsa da sacerdoti e fedeli per fare le rogazioni, processioni in cui si pregava per benedire la campagna e il fiume. In ogni caso in passato via della Croce era percorsa soprattutto dai contadini con i loro carretti carichi di tutto. Col tempo fu abbandonata e da oltre 60 anni è rimasta nascosta e dimenticata".
Non mancano le storie di contrabbandieri e qualcuno accenna anche alla presenza degli spiriti di chi è morto nel fiume.
Il Comune, grazie a un gruppo di volontari coordinati da Laura Salogni, che ha trovato il tracciato della strada in un mappale dell’800, e con il supporto di Mario Facchi e Onofrio Menassi, è riuscito in una vera e propria impresa: chi ha lavorato, ha recuperato la pavimentazione del 1873 per una lunghezza di circa 500 metri, il resto è sterrato.
Il Comune ha poi installato panchine e lucerne che, la sera, danno al luogo un aspetto gotico. La strada risultava non transitabile da quasi 40 anni, invasa da rovi e spazzatura. "Abbiamo lavorato sodo – svela Salogni – e con grande soddisfazione siamo riusciti a rendere di nuovo fruibile l’antica strada che costeggia la rete ferroviaria. Abbiamo anche fatto dei ritrovamenti interessantissimi: sono tornati alla luce quattro cippi stradali con incise le lettere S. e F. e poi due antiche monete, forse perse dagli operai che costruirono la strada nel XIX secolo".
Via della Croce non è l’unico luogo intriso di mistero a Capriolo. Si narra che in paese vivessero streghe e fattucchiere e uno stregone. Tra questi vi era la "strega del lavatoio", che lavava in suoi panni in una fontana nel borgo storico del paese e che aveva ammaliato una donna fino a farla ammalare di inedia, rendendola inferma.
Ma vi erano anche donne che "leggevano i vermi", ovvero riconoscevano la presenza di parassiti nel corpo segnando i malati e utilizzando bacinelle e fili; e un uomo che, si diceva, fosse in grado di scatenare temporali. Non manca un misterioso passaggio segreto dall’antico maniero alla zona in pianura in cui sarebbe celato un capriolo d’oro.