Serle, è scontro tra cacciatori e biker

Sgraditi i nuovi 18 percorsi ciclabili nei boschi

Il percorso si snoda all’interno del parco di Cariadeghe: un’area di boschi ampia 750 ettari

Il percorso si snoda all’interno del parco di Cariadeghe: un’area di boschi ampia 750 ettari

Serle (Brescia), 6 agosto 2018 - In sessanta cacciatori sul piede di guerra, tutti dentro il piccolo municipio di Serle, dove erano attesi in due, per assicurarsi che l’altipiano non sia loro "scippato" dai ciclisti con "l’ennesimo sotterfugio". Si parla di nuovo di Cariadeghe, il parco di 750 ettari dal 19 luglio sotto i riflettori perché quassù si è persa Iushra. L’attenzione sul caso è ancora alta. Ieri il padre Md Liton Gazi durante un presidio a Brescia ha diramato un appello disperato perché non si smetta di cercare la figlia undicenne e si accertino eventuali responsabilità della scomparsa. "Se qualcuno l’avesse rapita rilasciatela", ha aggiunto questo papà che continua a tornare nei boschi in cerca della ragazzina.

Adesso lo stesso comprensorio fino alla settimana scorsa off limits per permettere ai 1.500 ricercatori di scandagliarlo è al centro di un vespaio di polemiche. Con da un lato i cacciatori, che ritengono di esserne "i veri fruitori", dall’altro gli amanti della mountain bike, che ora avranno a disposizione un paradiso per farsi i muscoli. Miccia dello scontro, l’inaugurazione sabato di "Bike experience", 18 chilometri di sentieri sistemati per le due ruote, con tanto di segnaletica, in collaborazione con una serie di associazioni e il campione Juri Ragnoli. La notizia, trapelata nei giorni scorsi, ha scatenato il panico tra i sostenitori della caccia. I quali venerdì hanno chiesto una riunione urgente con il sindaco, sfociata in un "blitz". Paolo Bonvicini aveva autorizzato l’ingresso a dieci persone, ne attendeva un paio, ma in Comune ne sono entrate 60. "Il loto timore era che le ciclabili fossero ad uso esclusivo, come piste per motocross in versione Mtb che avrebbe comportato l’obbligo di attenersi ad una distanza di 150 metri per cacciare – spiega – Non sarà così. Ricalcano sentieri già segnati e frequentati da escursionisti, e le regole di accesso non cambieranno. Non siamo contrari ai cacciatori. Sport e fruizione del parco però non devono essere visti come ostacoli ma aspetti da integrare a beneficio del territorio".