Accusato di violenza sessuale, nonno picchia e minaccia la nipote per farle ritirare la denuncia

Brescia, l’uomo e la moglie sono stati condannati per lesioni e minacce

Il tribunale di Brescia
Il tribunale di Brescia

Brescia – Un nonno scopre che la nipotina lo ha denunciato per violenza sessuale, con la moglie va a cercare la ragazza e sua madre e, per indurre le due a ritirare la denuncia, le prende a schiaffi, calci e pugni, tanto che finiscono all’ospedale. Questa la versione della Procura e delle parti offese, e da ieri anche del Tribunale che ha condannato due anziani a un anno e 4 mesi (il nonno) e a un anno e 3 mesi (la consorte). Il fatto risale al 9 settembre 2020.

Qualche tempo prima una giovane – oggi ventenne – aveva denunciato anni di abusi dal parente, un ultrasettantenne nonno acquisito, padre del secondo marito della madre, al quale era stata spesso affidata. La giustizia ha fatto il suo corso all’insaputa dell’indagato finché gli è stato notificato l’avviso di conclusione indagini. Poi il processo per violenza sessuale aggravata, sfociato in una condanna a 5 anni e sei mesi in primo e secondo grado. La scoperta della grana giudiziaria all’epoca avrebbe spinto marito e moglie a un blitz ritorsivo ai danni della nipote, trovata nel negozio della madre, nel centro di Brescia.

Mentre il nonno attendeva in auto, la nonna avrebbe fatto irruzione nel negozio, l’avrebbe messo soqquadro e poi, chiusa la porta a chiave, avrebbe preso a botte le due donne per obbligarle a ritirare la denuncia. Ieri in aula l’imputata – accusata con il marito di lesioni e minacce – ha negato di avere usato violenza. Il giudice ha disposto un ristoro di 2.500 euro a testa per mamma e figlia.