Blanco prosciolto per la distruzione del palco a Sanremo 2023. Cosa ha deciso il giudice

Il gip del tribunale di Imperia scagiona il cantante bresciano dall’accusa di danneggiamento. Ma il Codacons, che aveva presentato esposto, non ci sta

Blanco si accanisce contro le rose a Sanremo 2023 (Ansa)

Blanco si accanisce contro le rose a Sanremo 2023 (Ansa)

Brescia, 3 aprile 2024 – Blanco e il palco semidistrutto al Festival di Sanremo: non fu danneggiamento. Il cantante bresciano, protagonista di uno show nello show quando, nel corso della prima serata, si accanì contro le rose allestite sul palcoscenico della kermesse ligure, è stato prosciolto da ogni accusa nell'indagine avviata dopo un esposto presentato dal Codacons.

L’associazione di tutela dei consumatori aveva presentato l’istanza, ritenendo che il comportamento del cantante potesse configurare l’accusa di danneggiamento, oltre ad aver prodotto un danno economico agli italiani, con i soldi dei quali (il canone Rai) viene pagata la scenografia sanremese. Ebbene, almeno a sentire il Codacons, che ha reso nota la decisione, il gip ha valutato che la furia di Blanco fosse motivata “da un inconveniente” che avrebbe potuto provocare ricadute sulla sua carriera, oltre che “compromettere le chance di vittoria”. Una precisazione, quest’ultima, che accende una nuova protesta da parte del Codacons.

I rilievi dell’associazione

''Nel motivare la sua decisione il tribunale di Imperia commette una clamorosa 'gaffe' – fanno sapere dal Codacons – attribuendo il comportamento dell'artista alla tensione dovuta alla gara canora cui l'artista partecipava. Peccato però che nel 2023 Blanco partecipò al Festival solo come ospite, per presentare il suo nuovo brano''.

Nel provvedimento con cui il gip Massimiliano Botti rigetta la richiesta del Codacons di proseguire le indagini su Blanco, si legge: ''Nel caso in esame, risulta che la collera di Fabbriconi (vero cognome di Blanco, ndr) è stata innescata da un malfunzionamento dell'impianto audio che, palesemente, ha rischiato di pregiudicare la sua prestazione; in un contesto di forte tensione come quello dell'esibizione canora sanremese, foriera di esiti decisivi per la carriera di ciascun cantante coinvolto, appare se non giustificabile almeno comprensibile la collera dell'indagato a fronte di un inconveniente che poteva compromettere le sue chances di vittoria''.

''Ma Blanco non aveva alcun possibilità di vittoria, non partecipando ad alcuna gara ed essendo presente al Festival di Sanremo esclusivamente in qualità di ospite - evidenzia il Codacons - Circostanza che, al contrario, aggrava il suo comportamento, del tutto ingiustificato e altamente diseducativo, considerato l'elevato seguito di giovanissimi vantato dall'artista''.

Le scelte del Comune

Non solo. ''Per il gip il fatto che il Comune di Sanremo non si sia attivato in sede legale contro l'artista, ridimensiona il caso della distruzione della scenografia dell'Ariston, e fa venire meno elementi per proseguire le indagini'', sottolinea l'associazione dei consumatori.

Scrive il giudice Botti: ''Si sottolinea che il sindaco di Sanremo, pur avendo rilasciato dichiarazioni ai mass-media nelle quali allude ad un danno di immagine per la Città da lui rappresentata (cioè a un danno obiettivamente maggiore di quello arrecato agli allestimenti floreali in sé e per sé considerati), non sembra aver esperito alcuna iniziativa in campo civile o penale nei confronti dell'indagato, mostrando di attribuire alla condotta di Fabbriconi un rilievo assai minore di quello dichiarato sull'onda dello strepito mediatico''.

Una nuova istanza

Ora il Codacons afferma di voler presentare istanza al presidente del tribunale e alla Cassazione, chiedendo il riesame del provvedimento firmato dal gip. Va detto che già la procura di Imperia, l’anno scorso, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento: decisione, questa, che era stata impugnata proprio dal Codacons, portando alla pronuncia finale – almeno per il momento – del gip.

Blanco aveva spiegato le ragioni del suo gesto, sostenendo di essere montato su tutte le furie a causa di problemi audio. Successivamente si era scusato.