Bambina scomparsa nei boschi, c'è ancora speranza: "Cercate una persona viva"

Ancora nessuna traccia della dodicenne autistica che si è persa sfuggendo agli educatori della Fopab-Anffas

Sommozzatori in azione in un laghetto (Fotolive)

Sommozzatori in azione in un laghetto (Fotolive)

Serle (Brescia), 24 luglio 2018 - Quinto giorno di «rastrellamenti a pettine» a Cariadeghe in cerca di Iushra. E di nuovo, ieri, nessuna traccia della dodicenne autistica che si è persa giovedì mattina sfuggendo agli educatori della Fopab-Anffas che avevano portato 14 ragazzini a un campo estivo sopra Serle.

L’ordine impartito dalla Prefettura è sempre quello: cercare una persona viva. Le ricerche, con vigili del fuoco, soccorso alpino e speleologi, protezione civile, carabinieri – ieri in campo c’erano 265 operatori, 20 in meno rispetto a sabato e domenica – con cani, elicotteri, droni, proseguiranno almeno fino a stasera. In un nuovo vertice in Comune, alle 12, si deciderà come proseguire. Il problema è che non solo l’adolescente, che non parla, ha gambe e fiato da gazzella, ed è mossa dall’istinto di scappare e nascondersi, non si trova. Non sono emersi indizi del suo passaggio da nessuna parte tranne quelli isolati giovedì nella zona della fuga. Nemmeno i droni con fotocamera hanno scoperto alcunché. Un vero mistero. Forse Iushra è sul fondo di una voragine profonda?

«A quest’ora se fosse scesa dall’altopiano verso i centri abitati qualcuno l’avrebbe avvistata – ragiona Carlo Parini, capostazione dei tecnici del Cnsas della Vallesabbia e coordinatore dei colleghi impegnati nelle ricerche – I sentieri dei versanti sono stati battuti. Noi comunque teniamo aperte ancora tutte le possibilità. Grotte e cavità, per esempio: nel parco ce ne saranno 400. Ne rimangono molte da ispezionare, man mano le scopriamo (quelle censite sono solo un centinaio, ndr) le registriamo. C’è speranza, insomma». Le squadre fanno su e giù dall’alba all’imbrunire senza fermarsi sotto gli occhi stanchi di Mdliton Gazi, il padre della dodicenne, fisso al campo base e supportato da una psicologa. «Non accuso nessuno», ha detto lui riferendosi alla Fopab. Dopo la denuncia per scomparsa il pm Donato Greco ha aperto un fascicolo, per ora senza indagati. L’intenzione è procedere escludendo il dolo. Se inizialmente si propendeva per l’abbandono di minore (aggravato dalla disabilità della piccola), reato doloso, ora si valutano le lesioni per colpa. O nella peggiore delle ipotesi l’omicidio. Quel che è cruciale è trovare Iushra.