FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, turni pesanti e retribuzione bassa: "Gli autisti mancano per questo"

La protesta dei lavoratori di Brescia Trasporto e del gruppo Arriva davanti all’Agenzia del Tpl per evidenziare i problemi del settore finito sotto accusa per i continui disservizi sulle linee

Brescia, la protesta degli autisti

Brescia -  Turni pesanti senza un riconoscimento economico adeguato, tanto che anche l’aumento del mese scorso di 30 euro è stato inferiore all’incremento del caro vita legato all’inflazione.

"Non è giusto scaricare su di noi la colpa dei salti di corsa", è l’appello emerso dal presidio dei lavoratori e delle lavoratrici di Brescia Trasporto e del gruppo Arriva, che si è riunito ieri pomeriggio davanti alla sede dell’Agenzia del Tpl. Dall’inizio dell’anno scolastico, si stanno trascinando disservizi nel trasporto pubblico, in particolare quello extraurbano, con situazioni particolarmente critiche nella Bassa Bresciana.

Per questo, la scorsa settimana, si era tenuto un vertice tra i sindaci, l’Agenzia del Tpl e l’azienda di trasporto Arriva, da cui era emerso l’impegno a ripristinare rapidamente gli avvisi sulle corse saltate (a ieri non ancora disponibile) e a cercare di incrementare mezzi e personale con dei subappalti. Il nodo sarebbe proprio la difficoltà a reperire personale.

Chiamati in causa, i lavoratori hanno replicato col presidio di ieri. "Se si fa fatica ad assumere nuovi autisti e se c’è un’alta mobilità – sottolinea il portavoce Maurizio Murari – lo si deve a condizioni lavorative sfavorevoli, in termini di retribuzione e di svolgimento del lavoro". In particolare, nell’extraurbano, si registrano nastri orari di 12-14 ore, di cui solo una parte alla guida, ma che costringono il lavoratore a stare fuori casa per ore e a non poter neanche “riempire“ i buchi viste le grandi distanze da colmare, a fronte di stipendi di ingresso di 1.300 euro, che coprono turni notturni e festivi (in Arriva c’è chi si è rivolto all’Ispettorato del lavoro).

«I neo assunti che arrivano da altre regioni, in particolare dal Sud, se ne vanno quando prendono contezza di quanto costa la vita a Brescia – aggiunge Murari –. In questi anni non ci è stata riconosciuta la produttività reale, la nostra dignità lavorativa è stata calpestata. A questo si aggiunge che siamo noi il terminale delle lamentele dei cittadini per i disservizi". La richiesta è che si risolva il problema a monte. "L’Agenzia del Tpl è garante di ciò che fanno le aziende" rimarca Murari.