
di Federica Pacella
Potrebbe essere Luigi Cajazzo, ex direttore generale dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia, il nuovo direttore generale dell’Asst Franciacorta, dopo le dimissioni di Mauro Borrelli, in anticipo di un anno rispetto alla pensione. Una scelta che sta innescando polemiche, perché Cajazzo è uno degli indagati nell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della pandemia di Covid a Bergamo nei primi mesi del 2020, con l’accusa di epidemia colposa. L’attenzione dei magistrati, in particolare, si è concentrata sulla mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana e la chiusura di sole 3 ore, il 23 febbraio 2020, del pronto soccorso di Alzano Lombardo, che poi divenne uno dei principali focolai di Covid in Europa. A gennaio scorso, Cajazzo aveva chiesto di essere risentito dalla Procura di Bergamo, con un interrogatorio al buio, dove per 5 ore ha risposto alle domande dei magistrati. Secondo quanto aveva dichiarato il suo avvocato, Fabrizio Ventimiglia, Cajazzo aveva chiarito di essere sempre stato a favore di ogni misura per contenere il virus e di averne parlato a tutti i livelli istituzionali. Il legale ha sempre definito il suo assistito "totalmente estraneo" alle accuse. Agli atti, ci sarebbe una mail in cui lo stesso Cajazzo chiedeva ai dirigenti del ministero della Salute quali fossero i poteri delle Regioni per eventuali misure restrittive, in un quadro in costante evoluzione e poco chiaro sul fronte delle competenze. I magistrati bergamaschi dovrebbero chiudere a gennaio l’inchiesta aperta due anni fa. Nel frattempo, il Pirellone lo avrebbe scelto per dirigere l’Asst della Franciacorta, ma nei giorni scorsi, 19 dirigenti medici dell’azienda sanitaria hanno scritto direttamente al presidente Attilio Fontana per chiedere una scelta in nome della continuità (senza mai nominare Cajazzo). Si è appellato alla continuità anche il segretario provinciale Uil Fpl Andrea Riccò, in una lettera in cui chiede di individuare una persona che già conosce la struttura, "evitando conflittualità come invece sta accadendo presso Asst-Garda". Secondo quanto dichiarato da Ventimiglia, "queste polemiche sono legate esclusivamente alla pendenza di un’inchiesta nella quale sono già stati forniti tutti i chiarimenti richiesti con un interrogatorio ‘al buio’ rispetto al quale attendiamo ancora fiduciosi le determinazioni della Procura dopo ben due anni di indagini. Questi sono i devastanti effetti dell’eccessiva lungaggine delle indagini che, soprattutto nei casi mediatici, dovrebbero concludersi in tempi più ragionevoli per evitare di pregiudicare la carriera e la vita delle persone loro malgrado coinvolte".