
L'odio per la ex aveva spinto il manager a cercare un killer sul dark web
Brescia, 18 novembre 2020 - Quattro anni e dodici mesi di sorveglianza speciale per ciascuno. Queste le condanne inflitte ieri al termine del processo in abbreviato ai tre giovani accusati di avere inventato l’Amazon criminale, l’emporio italiano del dark web battezzato ‘Berlusconi market’ e accessibile solo navigando in anonimato. Imputati erano Luis Di Vittorio, 20enne studente di Ingegneria informatica al Politecnico di Torino, presunto inventore di una piattaforma di e-commerce che prima di essere oscurata lo scorso autunno dalla Procura vendeva online articoli vari – dalla droga agli psicofarmaci, dai documenti falsi ai kalashnikov passando per granate, bombe a mano e merce rubata – tutti illegali e acquistabili in bitcoin.
Stando alla ricostruzione del pm Erica Battaglia, Di Vittorio l’avrebbe gestita con due amici pugliesi nemmeno trentenni, Gianicola Ruscino e il cugino Gianluca De Martino, il primo studente di Medicina, il secondo titolare di una società di criptovalute, nella cui disponibilità furono trovate armi e droga. Il terzetto di incensurati, i cui nickname erano “Vladimir Putin”, “EmmanuelleMacron” e “g00d00”, rispondeva a vario titolo di associazione a delinquere, spaccio, ricettazione, traffico di armi, riciclaggio.
La Procura si imbattè nel ‘Berlusconi market’ indagando sul terrorismo internazionale, essendo la piattaforma un riferimento per l’Isis. Per l’accusa i tre meritavano 4 anni e 8 mesi. L’avvocato Gianbattista Scalvi, del collegio difensivo, aveva invece chiesto pene miti negando l’appartenenza dei ragazzi a qualsivoglia sodalizio. I giovani avevano partecipato alla fondazione di un sito illegale ma nessuno rivestiva ruoli apicali.