Aba, il Garda per l’autismo

Aperto il centro per le famiglie del basso lago finora costrette a spostarsi di 100 chilometri

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di Federica Pacella

Crescono in modo costante le diagnosi di disturbo dello spettro autistico (Asd), ma le strutture per le terapie non sono sufficienti ad accogliere le domande e la maggior parte dei costi ricadono sulle famiglie. In Lombardia, il report sul Piano regionale per l’autismo, redatto nel 2021, evidenzia che negli ultimi 10 anni gli utenti con disturbi neuropsichici seguiti nelle Unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza sono raddoppiati, con un aumento medio del 5-6% all’anno. All’interno di questo trend l’aumento percentuale delle persone con Asd è più elevato della media: nella fascia di età 0-3 anni si è assistito a un aumento di tale indice anche del 40% annuo (anche per effetto dell’abbassamento dell’età alla prima diagnosi).

Considerando l’intero spettro, si parla ormai di un nato su 50: ogni bambino che nasce, di fatto, ha il 2% di probabilità di essere autistico. "Quando viene fatta la diagnosi, oltre alla tempesta che si abbatte sulla famiglia, ci si trova davanti a un vuoto – racconta Francesco Cinquegrana, rappresentate dell’associazione di genitori L’abaf Aps di Desenzano – non c’è un chiaro indirizzamento. Fondamentaleè il ruolo informativo delle associazioni".

Sul fronte economico Inps e Regione riconoscono dei contributi. "Sono risorse preziose – sottolinea Cinquegrana – perché poi la maggior parte delle famiglie deve affrontare i costi delle terapie: parliamo anche di 1.000 euro al mese solo per una terapia intensiva nel privato. Teniamo conto che, quasi sempre, uno dei genitori deve lasciare il lavoro e fare da care-giver, per cui sono spese che si affrontano contando su un solo reddito".

A questo si aggiunge il problema di trovare delle strutture sul territorio: secondo Autisminsieme ad oggi solo il 20% dei minori autistici della provincia di Brescia riesce ad usufruire dei servizi pubblici qualificati presenti sul territorio. Dal Basso Garda, le 13 famiglie che fanno parte dell’associazione dovevano spostarsi a Travagliato (100 km di distanza), diverse volte a settimana, per portare bambini.

Ora non sarà più necessario, grazie al centro Aba, inaugurato ieri a Lonato, proprio su iniziativa dell’associazione di genitori, primo step del progetto Lago di Garda per l’autismo.

Presenti all’inaugurazione i sindaci di Desenzano e Lonato, Guido Malinverno e Roberto Tardani, il consigliere provinciale Marco Apostoli e Guseppe Pasini, presidente del Gruppo Feralpi, che hanno contribuito al progetto, che sarà funzionale non solo al Basso Garda ma anche all’entroterra.