MILLA PRANDELLI
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Per sempre... in Val Palot: salita alla fonte “magica” per giurarsi amore eterno

Pisogne, un’antica storia narra del sentimento osteggiato tra pastorelli. Da allora l’acqua che sgorga tra questi monti sancisce le unioni tra fidanzati

La piccola fonte in Val Palot dove si recano gli innamorati di tutte le età

La piccola fonte in Val Palot dove si recano gli innamorati di tutte le età

Pisogne (Brescia) – La leggenda narra che in Val Palot un pastore della Valtrompia incontrò una pastorella dei monti del lago d’Iseo intenta ad abbeverarsi a una fonte. Vedendola inchinata con le mani a coppa nell’acqua fredda, coi capelli biondi e le gote rosse se ne innamorò perdutamente. I fratelli di lei, però, non volevano un cognato triumplino e così osteggiarono il matrimonio tra i due, fino a che l’amore trionfò. Da allora, e questa è realtà, tanti innamorati salgono a quella fonte per giurarsi fedeltà eterna.

"È così – spiega Giuseppe Quetti, volontario che si occupa della Val Palot, che ricade nel territorio comunale di Fraine –. La leggenda, con diverse varianti tramandate oralmente, parla del matrimonio osteggiato tra due ragazzi di valli vicine ma diverse, anche se alla fine Cupido vince su tutto e loro si sposano. Per questo motivo tante coppie salgono fino a questo angolo tra i boschi e qui, a volte dopo avere bevuto l’acqua che sgorga dal sottosuolo, si promettono di stare insieme per sempre. Accade per San Valentino ma non solamente. Anche nelle altre stagioni non è raro veder le persone arrivare fin qui dopo avere passeggiato per qualche centinaio di metri lungo il ruscello che scorre vicino a dove sgorga l’acqua. Un’acqua che forse non è magica, ma che lo diventa se si pensa al fatto che sugella delle unioni, alcune delle quali sono davvero per sempre".

Ufficialmente essa non è potabile e non potrebbe e dovrebbe essere bevuta, è ferruginosa e arriva dalla pancia della montagna pisognese nota per le tante miniere, che qui furono sfruttate sin dai tempi antichi. È suggestivo pensare che l’acqua scorra tra quei minerali, rocce e terreni che hanno reso il paesino e le sue frazioni la capitale camuna dell’escavazione di minerali. "La storia di questi luoghi è affascinate – dice Quetti - e la fonte dell’amore è solo uno dei motivi per salire fino a qui, anche se già di per sé vale la passeggiata. I monti di Pisogne, secondo la leggenda e la storia, furono terra di briganti e di streghe, come Giorgio Vicario, vissuto nel 700 noto per la sua spavalderia e intelligenza". In questi giorni Quetti ha lavorato alla fonte, per ripulirla dalle erbacce e dal muschio accumulatosi nel tempo.

Qualcuno ha asportato la targa che segnalava la presenza della fonte dell’amore. Presto sarà rifatta e posizionata. Per trovarla, dopo che si è saliti da Pisogne e si è superato Fraine, basta parcheggiare nel posteggio di fronte al ristorante Duadell e entrare nell’area picnic, che è segnata. In seguito si deve seguire il sentiero che costeggia il fiume, facendo attenzione ad eventuali punti ghiacciati o scivolosi, dato il maltempo di questi giorni. Il percorso è semplice e adatto a tutti, non percorribile con carrozzine. Si arriva anche dalla Valtrompia facendo il passo al colle di San Zeno, che è percorribile tutto l’anno.