Bracchi, la logistica "su misura": business da 155 milioni l’anno

Bergamo, 2021 boom per il colosso e il 2022 segue la tendenza. L’ad: "La nostra una crescita solida"

Un magazzino

Un magazzino

Fara Gera d’Adda (Bergamo) - La pandemia non ha fermato la crescita di Bracchi. Il gigante della logistica di Fara Gera d’Adda (Bergamo) ha chiuso il 2021 con un risultato storico: le vendite passano dai 142 milioni del 2020 ai 155 dell’anno appena concluso. E la previsione per il 2022 è di estendere il portafoglio dei servizi offerti e aumentare gli investimenti a sostegno di un obiettivo di crescita altrettanto sfidante. Risultati eccezionali per il gruppo che da un anno è guidato da Umberto Ferretti, amministratore delegato e direttore generale.

Umberto Ferretti è amministratore delegato e direttore generale di Bracchi
Umberto Ferretti è amministratore delegato e direttore generale di Bracchi

Inoltre è aumentata anche la forza lavoro: oggi per Bracchi nei poli logistici italiani di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e in quelli esteri lavorano oltre 600 persone. Fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale, la Bracchi srl, oggi lavora su dodici poli logistici per un totale di 290mila metri quadri di magazzini complessivi, operando in tanti settori dalla moda al food&beverage. 

Una dimensione sempre più internazionale quella di Bracchi, con una crescita globale del fatturato dei logistic hub di Germania, Polonia e Slovacchia. "La nostra crescita è solida e solidi sono i risultati economici che ci attendiamo anche per quest’anno", spiega l’ad Umberto Ferretti. Per quanto riguarda le prospettive future, Bracchi si prefigge di concentrare nei prossimi anni i propri sforzi sull’innovazione tecnologica, sull’automazione dei processi, in particolare sul fronte della tracciatura delle spedizioni. "Il ruolo chiave che la logistica riveste per il nostro Paese è emerso chiaramente durante questa pandemia - aggiunge -. Oltre alle note carenze infrastrutturali italiane, una grossa difficoltà che attanaglia il mondo delle spedizioni è sicuramente la carenza di autisti. Le persone e i talenti sono al primo posto nella nostra strategia aziendale, cerchiamo ingegneri logistici, ingegneri del traffico, autisti e stiamo implementando nuovi modelli di gestione del personale per sostenere i piani di carriera dei giovani presenti in azienda". 

Quello della logistica secondo Ferretti è un settore destinato a rivestire un ruolo sempre più centrale, anche in correlazione ad alcuni processi di rilocalizzazione conseguenti alla pandemia. "Realtà come la nostra sono più vicine alle aziende e ai clienti di quanto lo siano i giganti multinazionali, che coi loro servizi standardizzati faticano a rispondere sartorialmente alle esigenze del mercato - spiega il manager -. Detto questo, stiamo vivendo un momento di svolta per il settore: l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei noli e la dipendenza delle forniture da Paesi lontani, stanno rispostando la produzione in Europa; è in atto il fenomeno del reshoring, che ridisegna il modello della globalizzazione praticato finora. Ci attendiamo dunque come macro-trend un aumento costante di richiesta del trasporto a livello europeo controbilanciato da minori volumi di movimentazione di merci provenienti dall’estremo Oriente".