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Violenza sulle donne, crescono i casi di maltrattamento: in un anno 296 richieste d’aiuto

Nella Bergamasca gli espisodi di violenza psicologica e fisica non acvcennano a diminuire di Michele Andreucci

Violenza sulle donne (Foto di archivio)

Bergamo, 7 marzo 2015 - Unico centro presente sul territorio bergamasco (è attivo dal 1999), presta consulenza psicologica e legale gratuita alle donne vittime di violenze e maltrattamenti, un fenomeno in preoccupante ascesa anche nella provincia bergamasca, come dimostrano i numerosi arresti effettuati da polizia e carabinieri e i processi che quasi quotidianamente vengono celebrati in tribunale. In occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, il Centro antiviolenza Aiuto Donna ha presentato i dati relativi all’attività del 2014. All’incontro, che si è tenuto nella sede dell’associazione, in via San Lazzaro, erano presenti Oliana Maccarini, presidente di Aiuto Donna; la coordinatrice Sara Modora; la psicologa Serena Cerri e i due legali che collaborano con il centro, gli avvocati Cecilia Consonni (per la parte civile) e Marcella Micheletti (penale).

Oliana Maccarini (a sx) e Sara Modora

In totale sono state 296 le donne che nell’ultimo anno si sono rivolte al centro. I dati elaborati disegnano un quadro che non riserva nessuna sorpresa: non c’è stato nessun calo dei numeri rispetto agli anni precedenti. Nella maggior parte dei casi a chiedere aiuto sono state donne italiane, sposate e con figli., soprattutto casalinghe (65, pari al 21,96%). A maltrattarle per lo più sono uomini italiani, mariti e conviventi, occupati con un reddito medio e senza problemi particolari. Nella stragrande maggioranza la violenza è psicologica (214 casi, pari al 31,61%) e fisica (191 episodi, pari al 28,21%), dura da anni e raramente è stata denunciata (non mancano le violenze sessuali: 30 casi denunciati, pari al 4,43%). Il fenomeno è in gran parte sommerso, a causa della paura delle vittime a denunciare il proprio aguzzino. Come certifica l’Istat, secondo il quale per ogni donna che racconta o denuncia ce ne sono almeno otto che subiscono in silenzio tra le mura di casa.

«Il centro antiviolenza è un luogo di donne per donne - ha spiegato Oliana Maccarini -. Ci occupiamo di un problema che troppo spesso viene ancora considerato un fatto privato e invece è un fenomeno sociale, collettivo, perchè la violenza contro una donna è una violazione dei diritti umani, come sancisce la Convenzione di Istanbul». «Spesso le donne - hanno invece sottolineato Serena Cerri e l’avvocato Cecilia Consonni - non denunciano la violenza perchè sono convinte di non avere diritti. Qui invece, oltre ad ascolto e supporto, scoprono anche che esiste un sistema giudiziario che le tutela». «Vogliamo far sapere alle donne - ha concluso l’avvocato Marcella Micheletti - che se trovano il coraggio di denunciare avranno la possibilità di essere tutelate, che non sono sole».